Un altro passo avanti è stato fatto verso la creazione del mercato unico digitale. Come annunciato, la Commissione europea ha presentato oggi quelle che ritiene essere le 16 iniziative necessarie per realizzare uno dei suoi progetti più ambiziosi: “Preparano l’Europa a raccogliere i frutti del futuro digitale e daranno ai cittadini e alle imprese la libertà di beneficiare appieno, anche online, dell’enorme mercato interno europeo”, ha dichiarato Andrus Ansip, vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale.
Sedici iniziative, dunque, che per loro natura richiederanno tempi molto diversi per essere attuate. Per renderne più facile la comprensione, la Commissione le ha raggruppate all’interno di tre pilastri:
Migliorare l’accesso ai beni e servizi digitali per i consumatori e le imprese, che significherà innanzitutto introdurre norme intese ad agevolare il commercio elettronico transfrontaliero, ma non solo. La Commissione intende agire anche per garantire un’attuazione più rapida e omogenea delle norme di protezione dei consumatori, assicurare servizi di consegna dei pacchi più efficienti e a prezzi accessibili, aggiornare la legislazione sul diritto d’autore, rivedere la direttiva sulla trasmissione via satellite e via cavo, ridurre gli oneri amministrativi che derivano alle imprese dai diversi regimi IVA, e avviare un’inchiesta in materia di antitrust nel settore del commercio elettronico. Infine, obiettivo del team Juncker è anche quello di eliminare il cosiddetto “blocco geografico ingiustificato”, definito come “una pratica discriminatoria utilizzata per motivi commerciali, secondo la quale i venditori online impediscono ai consumatori di accedere a un sito internet sulla base della loro ubicazione, o li reindirizzano verso un sito di vendite locale che pratica prezzi diversi”.
Creare un contesto favorevole e parità di condizioni affinché le reti digitali e i servizi innovativi possano svilupparsi. Sotto questo ombrello la Commissione ha indicato iniziative come “un’ambiziosa” revisione della regolamentazione europea in materia di telecomunicazioni, riesaminare il quadro dei media audiovisivi “per adeguarlo al XXI secolo”, effettuare un’analisi dettagliata del ruolo delle piattaforme online, elaborare nuove norme per il trattamento dei dati personali e proporre un partenariato con l’industria sulla sicurezza informatica nell’ambito delle tecnologie e delle soluzioni per la sicurezza delle reti.
Massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale. Tre iniziative sono quindi elencate all’interno di quest’ultimo pilastro. Piuttosto generiche, a dire il vero, visto che riguardano la proposta di un’iniziativa europea per il libero flusso dei dati nell’Unione europea, l’individuazione delle priorità per l’elaborazione di norme e l’interoperabilità in settori fondamentali per il mercato unico digitale “quali la sanità elettronica, la pianificazione dei trasporti o l’energia (contatori intelligenti)”, e la promozione di una “società digitale inclusiva in cui i cittadini dispongano delle competenze necessarie per sfruttare le opportunità offerte da internet e aumentare le possibilità di trovare un lavoro”.
“Dobbiamo prepararci per una società moderna e presenteremo proposte che sapranno trovare un equilibrio tra gli interessi dei consumatori e quelli dell’industria” ha promesso Günther Oettinger, commissario per l’Economia e la società digitale.
Definite le sedici azioni chiave, la squadra di commissari responsabile del mercato unico digitale si è impegnata ad attuarle entro la fine del 2016. Ragionevolmente, però, i tempi saranno molto più lunghi e dovranno passare attraverso i negoziati con il Parlamento europeo e soprattutto con il Consiglio, cioè con gli Stati membri. Per questo sarà importante leggere le conclusioni del prossimo Consiglio europeo, in programma per il 25 e 26 giugno, nel quale il mercato unico digitale sarà uno dei principali punti all’ordine del giorno.