Bruxelles – L’Unione europea “sta lavorando per assicurare la sicurezza degli approvvigionamenti” di gas nel futuro e per farlo sta cercando di fare in modo che le nuove condutture provenienti dal Turkmenistan “siano pronte prima del 2020”. Lo ha spiegato il vicepresidente all’Unione energetica, Maroš Šefčovič, in un dibattito su ViEUws. Il commissario è stato nel Paese dell’Asia centrale, quarto produttore mondiale di gas, proprio nei giorni scorso per “assicurarmi che il ‘Southern gas corridor’ sia un’opzione fattibile e che saremo capaci di portare questo gas attraverso il mar Caspio prima del 2020”.
Dallo scoppio della crisi tra Ucraina e Russia Bruxelles sta cercando alternative al gas russo, per farlo sta cercando di sbloccare le trattative bloccate da anni per il southern gas corridor che dovrebbe portare in Europa il gas turkmeno passando sotto il mar Caspio e poi attraverso l’Azerbaigian e la Turchia, ed evitando così i territori controllati direttamente da Mosca.
Nella sua visita ad Ashgabat, la capitale del Turkmenistan, Šefčovič ha incontrato il ministro dell’Energia turco Taner Yildiz, quello dell’Azerbaigian, Natiq Aliyev, il vicepremier turkmeno, Baymurad Hojamukhamedov e Yagshygeldy Kakayev, dirigente di una azienda di idrocarburi nel Paese.