Bruxelles – A piccoli passi, ma qualcosa sembra sbloccarsi nel dossier ellenico. Il lungo week-end appena concluso ha permesso ai negoziati tecnici di registrare “progressi”, una notizia di questi tempi. Certo, “resta da fare ancora molto lavoro”, ammette il portavoce della Commissione europea, Margritis Schinas, ma con i nuovi negoziatori “il clima è costruttivo, si discute ancora e il confronto procede in modo intenso e approfondito”. L’unica cosa certa, a oggi, è che l’aria appare davvero cambiata, e questo non può che far ben sperare. “La Commissione resta a disposizione ventiquattr’ore su ventiquattro, sette giorni su sette, per agevolare un accordo” tecnico, prerequisito per ogni decisione in sede di Eurogruppo sul rinnovo del prestito al Paese, ma per ora “spirito costruttivo” a parte, ancora non ci sono le condizioni per un accordo.
Qualche passo avanti c’è, ma il dossier viaggia ancora a due velocità. “Su alcuni punti c’è unità d’intenti, sul altri ci sono vedute differenti”, precisano fonti vicine al dossier secondo cui con i nuovi negoziatori “c’è stato un cambiamento nel clima” delle discussioni. C’è dunque ottimismo, seppur cauto. Anche perchè se è vero che il rimpasto voluto dal primo ministro ellenico nel team di negoziatori greci piace a Bruxelles, è altresì vero che il ministro delle Finanze resta Yanis Varoufakis, ed è quest’ultimo a dover rappresentare la Grecia in sede di Eurogruppo. La figura di Varoufakis non ha lasciato un buon segno tra i creditori di Atene, che ora si interrogano sulla sua autonomia decisionale e la sintonia con il suo premier che, nella partita negoziale a livello tecnico, pare averlo di fatto esautorato. Un problema alla volta, però. Da qui all’11 maggio – giorno del primo Eurogruppo formale utile per discutere di Grecia – c’è ancora tempo. I tavoli tecnici continuano fino a mercoledì, e non è escluso che possano protrarsi più a lungo. Scadenze non ce ne sono, quindi si va avanti a oltranza. intanto domani la Commissione pubblicherà previsioni economiche anche sulla Grecia, anche se si tratta di stime più soggette a variazioni, in quanto fondate sull’assunto che si facciano le riforme e che non si cambi l’agenda delle misure da attuare. Una scommessa, dato lo stato delle cose. Ma soprattutto un’indicazione sulle aspettative dei creditori, con un chiaro messaggio a Tsipras e soci.