Bruxelles – Con la diffusione di internet ormai inarrestabile il mondo contemporaneo pone grosse sfide alla sicurezza delle nostre informazioni personali. Una sfida particolare è posta dai Big data, quella massa di informazioni raccolte in rete talmente estesa da richiedere metodi e tecnologie specifici per essere analizzate, ma che sempre più vengono utilizzate per ricerche statistiche. Il loro sfruttamento implica perciò “una maggiore responsabilità nei confronti dei soggetti i cui dati vengono esaminati”, ha chiesto Giovanni Buttarelli, garante europeo per la protezione dei dati, parlando al 5th European Data Protection Days a Berlino. Per Buttarelli servono “meccanismi interni e sistemi di controllo che assicurino e dimostrino che il trattamento avviene secondo criteri conformi”. “Un altro strumento necessario per assicurare una gestione responsabile delle informazioni è l’introduzione di un obbligo generale di notifica in caso di violazione dei dati”, ha continuato il garante secondo cui attraverso l’analisi dei loro dati personali combinati “le persone devono essere consapevoli di come gli algoritmi riescano a creare correlazioni e ipotesi” in base alle quali potrebbe essere possibile giungere “a previsioni intrusive circa il loro comportamento”.
La responsabilità è dunque indispensabile nel trattamento delle informazioni personali, ed è per questo che il garante ritiene che ognuno debba essere al corrente di “chi le sta usando e a quale scopo”, della “logica utilizzata dagli algoritmi per determinare ipotesi e previsioni sugli individui”, e infine di “quanto a lungo le informazioni rimarranno memorizzate e con chi verranno condivise”.
“Internet ha connesso il mondo intero, e allo stesso modo abbiamo bisogno di una struttura simile che protegga gli interessi degli individui in ogni paese”, ha dichiarato Buttarelli, che ha aggiunto come “in quest’era i dati scorrano attraverso le frontiere in un istante”, mentre al contrario “le leggi sulla loro protezione sono prevalentemente di carattere nazionale”.