Strasburgo – Istituire un sistema vincolante per la distribuzione dei richiedenti asilo tra gli Stati membri e rinforzare Triton espandendone il raggio di azione ma anche modificandone il mandato per rendenderlo un’operazione di ricerca e salvataggio. Sono due dei punti fondamentali della risoluzione congiunta messa a punto dai gruppi popolare, socialista e liberale al Parlamento europeo sull’immigrazione che sarà votata domani dall’Aula. Nella bozza del documento trapelata, gli eurodeputati sottoscrivono alcuni dei risulati del vertice straordinario sull’immigrazione della scorsa settimana, ma allo stesso tempo avanzano non poche obiezioni e proposte per spingersi oltre.
Facendo riferimento al chiaro rifiuto di alcuni Paesi, Gran Bretagna in testa, di condividere gli oneri di accoglienza, gli eurodeputati si dicono “dispiaciuti” per la mancanza di impegno dimostrata dagli Stati membri nel corso del Consiglio europeo sulla messa a punto di un “meccanismo europeo credibile e vincolante di solidarietà europea”. Il Parlamento chiede anche chiaramente di stabilire “un sistema vincolante di quote per la distribuzione dei richiedenti asilo tra i singoli Stati membri”. L’Aula sottolinea che gli Stati dovrebbero “fornire un contributo maggiore ai programmi esistenti di redistribuzione” dei migranti. Il Consiglio su questo si è limitato ad assicurare l’avvio di un progetto pilota, senza specificare quanti migranti saranno coinvolti. Ma per l’Aula bisogna fare di più, appunto riferito soprattutto a “quegli Stati che finora non hanno fatto nulla”.
Su Triton, invece, bene l’impegno del Consiglio a rinforzarlo “aumentando fondi e mezzi”, ma la richiesta è di “stabilire un chiaro mandato perché possa espandere la sua area operativa e rafforzare il suo mandato per operazioni di ricerca e salvataggio a livello europeo”.
Agli Stati membri, poi, il Parlamento chiede anche di “fare pieno uso delle possibilità già esistenti di concedere visti umanitari nelle proprie ambasciate e uffici consolari” e anche di considerare la possibilità di utilizzare la Direttiva sulla protezione temporanea in caso di flussi migratori di massa improvvisi, messa a punto nel 2001 e mai effettivamente sfruttata. Infine una richiesta anche alla Commissione europea in vista della presentazione dell’agenda sull’immigrazione, che sarà resa nota dall’esecutivo Ue il 13 maggio. L’Aula vuole che sia “ambiziosa” e che “tenga conto tutti gli aspetti dell’immigrazione”.