Si è tenuto al largo deI Canale di Sicilia un vertice tra il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, l’alto rappresentante per la Politica estera e di difesa dell’Ue, Federica Mogherini, e il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il massimo esponente delle Nazioni unite ha espresso “preoccupazioni sulla situazione degli immigrati nel Mediterraneo” e ha sottolineato che “le autorità devono focalizzarsi sul salvataggio delle loro vite”, ha fatto sapere il suo portavoce.
Secondo Renzi, “la presenza di Ban Ki-Moon e Mogherini oggi è un segno importante” del fatto che “qualcosa finalmente si muove”. Mentre “prima l’Italia era sola a fronteggiare” l’emergenza, sostiene il premier, adesso “l’intera comunità internazionale è consapevole che si tratta di un problema globale e non riguarda un Paese”. Per questo il capo dell’esecutivo conta “di avere il sostegno dell’Onu” per “fermare i trafficanti di esseri umani ed evitare una catastrofe umanitaria”.
Proprio per definire i contorni dell’azione europea che darà seguito alle decisioni del Consiglio straordinario di giovedì scorso, Federica Mogherini sarà impegnata domani a New York, al Palazzo di Vetro. L’intervento volto a smantellare la rete dei trafficanti e a colpire i loro barconi prima che vengano caricati di migranti, infatti, ha bisogno di un avallo delle Nazioni unite e di un interlocutore in Libia.
Non è un caso che la situazione nel Paese nordafricano sia un altro tema su cui si sono concetrate le dichiarazioni di Ban Ki-Moon, secondo il quale quanto alla Libia, “non ci sono alternative al dialogo” per la soluzione della guerra civile. “Il mio rappresentante speciale, Bernardino Leon, e la sua squadra continuano a lavorare in maniera instancabile con le parti libiche coinvolte – ha proseguito il diplomatico – per aiutarle ad arrivare insieme a uno spirito di compromesso”.
Intanto, da Bruxelles, la portavoce della Commissione Ue Natasha Bertaud ha fatto sapere che “la road map per l’attuazione delle decisioni prese dal Consiglio europeo di giovedì” sarà pronta entro “questa settimana”. Mentre il punto sul quale c’è forse minore accordo tra i 28, la ripartizione dei rifugiati su base volontaria, farà parte del Piano europeo per l’immigrazione che l’esecutivo europeo presenterà il 13 maggio.