Bruxelles – Gli animali trasportati fuori dall’Unione europea hanno gli stessi “diritti di viaggio” di quelli che transitano solo all’interno dei confini dei Ventotto. Lo ha stabilito la Corte di giustizia europea in una sentenza emessa oggi.
“Affinché il trasporto che comporta un lungo viaggio di equidi, bovini, ovini, caprini e suini possa essere autorizzato dall’autorità competente del luogo di partenza, l’organizzatore del viaggio deve presentare un giornale di viaggio realistico che consenta di ritenere che le disposizioni [del regolamento Ue] saranno rispettate, anche nella parte del viaggio che si svolge all’esterno dell’Unione”, dice la Corte. “La pianificazione del viaggio risultante dal giornale di viaggio deve mostrare che il trasporto previsto rispetterà, in particolare, le specifiche tecniche relative agli intervalli di abbeveraggio e di alimentazione nonché alla durata dei periodi di viaggio e di riposo. Qualora il giornale di viaggio non risponda a tali requisiti – specificano i magistrati europei – , l’autorità può esigere una modifica delle modalità di svolgimento del trasporto”.
Secondo la Corte, “le indicazioni sui i punti di riposo, di trasferimento o di uscita previsti devono riguardare l’intera operazione di trasporto programmata, dal luogo di partenza al luogo di destinazione. Quindi, nel caso di un lungo viaggio verso paesi terzi, il giornale di viaggio deve contenere le necessarie indicazioni relative agli intervalli di abbeveraggio e di alimentazione nonché alla durata dei periodi di viaggio e di riposo, tanto per la parte del viaggio che avrà luogo nel territorio dell’Unione, quanto per la parte che avrà luogo nel territorio di un paese terzo”.