Bruxelles – Di fronte all’emergenza immigrazione l’Europa si mostra debole e irresponsabilie limitandosi ad un’ennesima grottesca discussione, un’ennesima “montagna che partorirà un topolino”. Non è per nulla ottimista il presidente del Comitato economico e sociale, Henri Malosse, sui possibili risultati concreti del vertice straordinario in corso a Bruxelles sull’emergenza immigrazione. Ma “l’opinione pubblica è sempre più stanca, è un problema di democrazia europea e di credibilità che sta diventando insopportabile”.
Quale messaggio bisognerebbe mandare invece all’opinione pubblica?
Bisogna mostrare che si stanno facendo delle cose concrete, non solo del “bla bla bla” perché se non ci sono risultati questo si rivolterà contro l’Europa stessa. Siamo di fronte a un’emergenza, solo ieri sono arrivati 1.200 migranti, non si può continuare così. Se il meteo è buono aumenteranno ancora, ci sono rischi enormi.
Come si può intervenire nell’immediato?
Bisogna agire come con Mare Nostrum che non era perfetto ma almeno conteneva l’emergenza. Il problema di Triton è che agisce solo vicino alle coste europee, se c’è una nave che si rovescia a più di trenta miglia dicono: non è affare nostro. Occorre mettere in atto operazioni d’emergenza con più mezzi, anche militari, non è con le navi commerciali che si possono fare salvataggi: ci sono rischi di sicurezza, igiene, non è il loro lavoro. C’è un problema anche di mezzi adeguati.
Ma la creazione di un Mare Nostrum europeo non è nemmeno in discussione. Che messaggio invia questo?
Invia un messaggio di irresponsabilità, l’Europa mostra la sua debolezza. La verità è che da dieci anni l’Ue si è disinteressata del Mediterraneo e l’Unione per il Mediterraneo è rimasta una scatola vuota, bisogna rilanciare questa cooperazione.
In che modo?
Le vere radici del problema non sono in Europa. Trovo questo summit grottesco perché non coinvolge i Paesi veramente interessati come Algeria, Marocco, Tunisia, Libano, Egitto. Questi Paesi hanno un volume di rifugiati molto più importante: in Libano ad esempio ci sono 2 milioni abbondanti di abitanti e un milione e 400 mila rifugiati. Qui c’è ad esempio il primo ministro lettone ma i mezzi della Lettonia rispetto a quello che succede nel Mediterraneo sono molto limitata, stanno a 1.800 chilometri di distanza. E invece non organizziamo un summit con i Paesi del Mediterraneo, anche se loro lo chiedono. È la che bisogna agire, per rafforzare i governi, aiutare la pace e la sicurezza. Ma questo è veramente nel lungo termine. Prima c’è il medio termine, in cui occorre stabilire sistemi di accoglienza dei rifugiati con la possibilità, per quelli che lo meritano, di organizzare vie legali di immigrazione in funzione delle capacità di accoglienza dei singoli Paesi.
Su questo si sta ipotizzando un progetto pilota per il reinsediamento di almeno 5 mila migranti. Cosa ne pensa?
Penso che 5 mila immigranti sia il numero di quelli che arrivano in una settimana. Si vede subito la sproporzione tra l’urgenza e la risposta dell’Unione europea. Una risposta che non fa altro secondo me che aumentare il disincanto della popolazione nei confronti dell’Ue e ci si rende conto che l’ue non può rispondere a questo problema e che bisogna trovare altre risposte. Se il consiglio al di fuori di qualche lacrima di coccodrillo e di qualche bella parola non fa uscire nulla di più a cosa serve? È solo qualche milione di euro in più sprecato. Così si finisce per irritare la gente.