Roma – Sono state approvate nel pomeriggio le risoluzioni con cui la Camera e il Senato hanno dato il via libera al Documento di economia e finanza (Def) presentato dal governo il 10 aprile scorso, e che prevede una crescita dello 0,7% del Pil per il 2015, anno in cui il rapporto tra deficit e Prodotto interno lordo dovrebbe attestarsi, secondo le previsioni indicate nel documento, al 2,6%, per poi calare all’1,8% e allo 0,8% nei due anni successivi, con il pareggio di bilancio che si realizzerà, nelle stime dell’esecutivo, nel 2018.
Per raggiungere questi obiettivi, la maggioranza ha congelato gli 1,6 miliardi di euro di surplus individuato dal governo nel Def. In base alle indicazioni del Parlamento, il cosiddetto ‘tesoretto’ deve essere infatti accantonato “prudenzialmente”. Secondo fonti del ministero dell’Economia, si tratta di “un accantonamento momentaneo e breve”, dal momento che “le risorse saranno sbloccate con l’assestamento di bilancio”, in autunno. “Questi accantonamenti – preseguono le stesse fonti – rientrano nelle normali procedure contabili per garantire certezza al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica”.
Riguardo alle misure volte a disinnescare le clausole di salvaguardia – inserite su richiesta dell’Europa nell’ultima Legge di stabilita, e che prevedono un aumento dell’Iva e delle accise sui carburanti in caso di deviazione dagli obiettivi fissati – il Parlamento impegna l’esecutivo a realizzare la ‘spending review’ in modo tale da assicurare” il mantenimento dei livelli e della qualità dell’assistenza sanitaria e sociale erogata ai cittadini, favorendone una maggiore omogeneità nel territorio nazionale”.