Bruxelles – Trovato un compromesso tra Booking e le autorità antitrust di Italia, Francia e Svezia. Il sito di prenotazioni di hotel online ha ceduto sulla clausola di esclusività nelle offerte imposta alle strutture associate rispetto ad altri siti che offrono lo stesso tipo di servizi. Il problema era legato a possibili limitazioni della concorrenza connesse all’utilizzo della clausola Most favoured nation (Mfn). Tale clausola vincola le strutture ricettive a non offrire i propri servizi alberghieri a prezzi e condizioni migliori di quelli di Booking e a non permettere nemmeno ad altre piattaforme di prenotazione di strutture alberghiere on line, le cosiddette Online travel agencies (Ota), di fare altrettanto. Ma secondo le autorità antitrust questa clausola limitava significativamente la concorrenza con un impatto sui prezzi dei servizi alberghieri, a danno dei consumatori finali. Booking si è impegnato ad ammorbidire questa clausola che si applicherà esclusivamente ai prezzi e alle altre condizioni pubblicamente offerte dagli hotel attraverso i propri canali di vendita diretta online, lasciando piena libertà nella determinazione delle condizioni di offerta praticate su altre piattaforme e sui propri canali diretti offline, nonché nell’ambito dei propri programmi di fidelizzazione. Allo stesso tempo verrà lasciata piena libertà agli hotel nella determinazione delle condizioni di offerta praticate sulle altre piattaforme Ota. Gli impegni si applicheranno, a partire dal 1 luglio 2015, a tutte le prenotazioni effettuate negli hotel dei tre Paesi e avranno una durata di 5 anni.
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