Bruxelles – Lunedì avrà inizio il nono round delle trattative sul trattato di libero scambio tra Unione europea e Stati Uniti, il Ttip. Le discussioni, che saranno guidate dai capi negoziatori Ue e Usa, Ignacio Garcia Bercero e Dan Mullaney, questa vota avverranno a New York e affronteranno tutto lo specchio delle questioni all’eccezione dei servizi e dello sviluppo sostenibile. “Su nessuna ci aspettiamo delle conclusioni, si cercherà piuttosto di capire fino a che punto si possono creare ponti”, spiega un’alta fonte della Commissione. Per l’Europa, continua la fonte, “gli appalti pubblici sono un interesse fondamentale”, visto che “noi abbiamo un mercato molto aperto dove le aziende Usa possono competere senza problemi”, mentre negli States “ci sono forti restrizioni ad esempio nel settore dei trasporti e delle infrastrutture”, Bruxelles quindi “tenterà di trovare trovare aperture nel mercato”, si tratta “della principale offensiva Ue”. Un’altra delle questioni fondamentali per Bruxelles è quella del riconoscimento delle Indicazioni geografiche tipiche, una “questione che resta molto difficile”, spiega la fonte e su cui si continua a lavorare alla ricerca di un compromesso anche se continua a essere molto improbabile che gli Stati Uniti riconoscano i nostri marchi tipici e vietino ai loro produttori di chiamare i propri formaggi mozzarella o parmigiano. Piuttosto si continua a spingere per avere almeno una etichettatura di provenienza.
E sul Ttip va avanti frenetico anche il lavoro anche al Parlamento europeo con l’Aula che sta mettendo a punto il suo parere nella relazione preparata dal deputato tedesco Bernd Lange (S&D). Per capire quanto sia alto l’interessa sulla materia basta contare il numero di emendamenti presentati al testo: ben 898. “È assolutamente essenziale ottenere una larga maggioranza per esprimere la nostra posizione nei confronti della Commissione”, ha detto Lange durante il dibattito. E per raggiungere questa maggioranza più ampia possibile si è chiesto a 14 commissioni parlamentari di votare un proprio parere. Le prime sette si erano espresse nelle scorse settimane, le restanti questa.
Sulla questione del tribunale per la risoluzione delle controversie tra investitore e Stato, l’Isds, la commissione Petizioni, ricordando la grande opposizione registrata nella consultazione fatta dall’esecutivo comunitario, ha chiesto che la Corte di giustizia dell’Ue mantenga la competenza esclusiva per l’interpretazione definitiva del diritto dell’Unione.
La Commissione agricoltura dal canto suo ha chiesto un “risultato ambizioso ed equilibrato”, su “temi agricoli fondamentali” come “le indicazioni geografiche tipiche”puntando a “garantire una posizione di forza per i prodotti europei di alta qualità”, facendo in modo “che i prodotti recanti indicazioni geografiche godano di una adeguata protezione giuridica negli Stati Uniti”.