Lecce – Un accorato appello a “difendere il cinema europeo, con un impegno maggiore da parte dei registi italiani, in un momento in cui esso è a rischio”. Parole del regista francese Bertrand Tavernier, sceso a Lecce in occasione della XVI edizione del Festival del Cinema Europeo, che fino a sabato 18 aprile radunerà nel capoluogo salentino alcuni protagonisti della cinematografia italiana ed europea. A Tavernier, 74 anni il prossimo 25 aprile, una lunga e ricca esperienza artistica alle spalle, il Festival ha dedicato una retrospettiva con 10 titoli e attribuito l’assegnazione – martedì 14 aprile – dell’Ulivo d’Oro alla carriera nel corso di una serata speciale in cui è stata proiettata la sua ultima fatica, “Quai d’Orsay”. “Vorrei che cineasti come Gianni Amelio, Nanni Moretti, Mario Martone, venissero a spiegare a Bruxelles cosa rappresenti per loro essere autori, come hanno fatto colleghi di ogni Paese, dai fratelli Dardenne a Volker Schlondorff”, ha detto Tavernier nel corso di un incontro con la stampa.
Tavernier ha fatto proprio l’appello lanciato a Roma la settimana scorsa durante il Festival francofono “Rendez vous” affinchè sia garantita una migliore circolazione delle opere cinematografiche in Europa e per la protezione del diritto d’autore. Un appello firmato, fra gli altri, da Michel Hazanavicius, Matteo Garrone, Ken Loach, Cristian Mungiu, Mike Leigh e Paolo Sorrentino. “E’ importante e necessario – ha detto – visto che il presidente della Commissione Europea Juncker e il commissario Ansip stanno lavorando alla proposta di un mercato unico digitale, per un accesso immediato alle opere, scavalcando i diritti di esclusività dei singoli Paesi. In questo modo tuttavia si annienterebbe il sistema di finanziamento dei film, legato agli incassi nei propri territori”. “Juncker – ha proseguito Tavernier – ha dichiarato che uno dei primi compiti della Commissione europea è quello di distruggere il diritto d’autore. Pensavo avessero la priorità temi come l’immigrazione, l’educazione, l’evasione fiscale delle grandi corporation. Invece per loro i nemici sono gli autori”.
Iniziato lunedì 13 con l’anteprima europea di “WAX – We are the X” del regista pugliese Lorenzo Corvino, il Festival, che è diretto artisticamente da Alberto La Monica e Cristina Soldano, prevede masterclass (oltre a Tavernier riceverà l’Ulivo d’Oro anche il regista tedesco di origine turche Fatih Akin, di cui è appena uscito nelle sale “Il padre”, dedicato al centenario del genocidio degli armeni), incontri con protagoniste del cinema italiano (Milena Vukotic e Paola Cortellesi), una sezione competitiva con film in concorso di autori europei, e la VI edizione del Premio Mario Verdone, promosso dai figli Silvia, Carlo e Luca in ricordo di Mario Verdone, critico e storico del cinema, destinato ad un giovane autore. Finalisti di quest’anno, Bonifacio Angius per “Perfidia”, Leonardo Guerra Seragnoli per “Last Summer” e Sebastiano Riso per “Più buio di mezzanotte”. Altra sezione di sicuro interesse è quella riservata ai documentari, con temi riguardanti l’omofobia (“Non so perché ti odio” di Filippo Soldi), il rapporto tra immigrazione e accoglienza, e un focus sulla Grecia, con due docufilm che indagano sul presente di questo paese all’indomani della vittoria di Syriza alle ultime elezioni e sul suo passato all’epoca del regime dei colonnelli. Infine, passaggio squisitamente europeo con la proiezione dei tre film vincitori del Premio Lux 2014 assegnato dal Parlamento Europeo: “Ida” di Pawel Pawlikowski, “Girlhood” di Celine Sciamma e “Nemico di classe” di Rok Bicek.