Bruxelles – Il piano Juncker deve integrarsi al meglio con la politica di coesione e per rilanciare gli investimenti servono regole chiare e flessibilità selettiva nel Patto di stabilità. Lo chiede la Confindustria il cui Consiglio delle rappresentanze regionali ha oggi incontrato la delegazione italiana del Comitato europeo delle regioni per discutere delle principali tematiche di interesse regionale nel quadro delle politiche europee.
“Un collegamento sinergico tra fondi strutturali e strumenti finanziari del Piano Juncker è il modo più efficace per favorire l’utilizzo delle risorse finanziarie del Piano a livello regionale e locale, anche con interventi di dimensione più contenuta, per mobilitare il capitale privato e per rafforzare una politica di investimento orientata alla riduzione dei divari interni e alla competitività dei territori”, ha dichiarato Alessandro Laterza, vice presidente per il Mezzogiorno e politiche regionali di Confindustria.
L’associazione delle imprese e la delegazione italiana al Comitato delle regioni hanno condiviso un giudizio largamente positivo sulla decisione della Commissione europea di indicare come principale priorità della zona euro il rilancio degli investimenti pubblici e privati. “Enti locali e regionali sono responsabili della maggior parte degli investimenti pubblici in Europa e conoscono da vicino il contesto economico e i bisogni del territorio”, ha dichiarato Enzo Bianco, presidente della delegazione italiana al Cdr, che ha aggiunto: “Per questo devono svolgere un ruolo determinante nell’attuazione del Fondo europeo per gli investimenti strategici. In questa prospettiva sarà fondamentale chiarire come funzioneranno le piattaforme d’investimento locali e settoriali, che possono aiutarci a coordinare i diversi strumenti di finanziamento e di sostegno al credito disponibili”.