Bruxelles –Un altro minuto di silenzio, l’ennesimo, per i migranti morti in mare al largo delle coste europee. Lo ha osservato oggi il Parlamento europeo su richiesta del presidente, Martin Schulz. Ma “non possiamo continuare con i minuti di silenzio senza che cambi nulla”, ha ammonito il presidente dell’Aula, “non lo ritengo degno dell’Europa”.
Come già ripetuto in passato Schulz ha sottolineato come “la questione di migranti e rifugiati nel Mediterraneo non è un problema solo per singoli Paesi” ma è un problema che “l’Ue deve trattare come suo”. “Il Mediterraneo – ha aggiunto – è la frontiera europea e in questi giorni è il confine più mortale del mondo. Dobbiamo mostrare la nostra solidarietà e risolvere questa minaccia comune”.
L’ultima tragedia “di immense proporzioni” al largo delle coste della Libia nella quale sono morti 400 migranti conferma ancora una volta, secondo Schulz, “quanto sia instabile la situazione in Libia e quanto sia necessario trovare una soluzione politica al conflitto nel Paese”. “La crisi libica sta costando vite sia fuori che dentro la Libia – ha sottolineato il presidente del Parlamento Ue – nelle ultime settimane, più di 6mila migranti sono stati salvati dalle autorità italiane nel Mediterraneo e l’Organizzazione internazionale per i migranti ha contato 900 morti dall’inizio dell’anno. Nella situazione attuale, possiamo aspettarci un aumento dei numeri”.