Bruxelles – Si è tenuta a Bruxelles, ormai alla vigilia dell’Expo 2015 di Milano, una conferenza sulla sicurezza alimentare globale che ha toccato i temi della crescita della popolazione mondiale, dello sviluppo agricolo, del progresso tecnologico e della sostenibilità. Stefano Sannino, rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione europea, ha dichiarato che “sono attesi venti milioni di visitatori” e che l’evento costituirà una “piattaforma di confronto su idee e soluzioni riguardo all’alimentazione e allo sviluppo sostenibile”.
“La produzione di cibo si è ampliata troppo su scala industriale”, ha affermato Markku Markkula, presidente del Comitato europeo delle regioni, secondo cui “è necessario ridimensionarla e concentrarsi su produzioni locali, per valorizzare i prodotti tradizionali del territorio”, sottolineando come ciò possa diventare anche “un’opportunità per la creazione di nuovi impieghi”. Paolo De Castro, relatore permanente della Commissione agricoltura per Expo 2015, rimarcando il ruolo chiave della ricerca ha poi aggiunto che mediante essa “occorre intensivizzare l’agricoltura ma mantenendo alta la fertilità del terreno”.
Durante il dibattito è emersa la contraddizione per cui “nel mondo ci sono persone che soffrono la fame ed altre che muoiono per patologie collegate ad un eccessi di alimentazione”, come ha fatto notare Sannino, mentre Markkula ha sottolineato come quella della lotta alla fame “sia una questione di giustizia che deve essere affrontata da tutti i governi del mondo”. De Castro ha invece dichiarato che “l’elemento motore della domanda di cibo è legato non solo all’aumento demografico ma anche all’aumento di reddito pro capite, il quale conduce ad un cambiamento dei consumi alimentari dai vegetali alla carne e al latte”, e che il problema della produzione di cibo emerge nel momento in cui buona parte della popolazione di paesi intensamente abitati “come la Cina iniziano a cambiare le proprie abitudini alimentari”.
Salvatore Veca, curatore scientifico della Carta di Milano (un documento ancora in bozza a cui si lavorerà durante l’Expo e che sarà consegnato all’Onu), ha chiarito come non si tratti di un protocollo intergovernativo ma di un “documento di cittadinanza globale” basato sulla convinzione che “il diritto ad un cibo adeguato, nutriente e sicuro sia un diritto umano fondamentale”, assieme a quello “dell’accesso all’acqua e all’energia”.