Bruxelles – L’ipotesi di un eventuale possibile taglio del debito greco arriva sul tavolo del consiglio dei governatori della Banca centrale europea. Un tema ‘tabu’ per capitali come Berlino, ma a quanto pare non così proibito per l’Eurotower, anche se ancora non si è affrontato l’argomento. L’ipotesi “è stata citata ma non è stata oggetto di discussione” del board, spiega il presidente della Bce, Mario Draghi, al termine dei lavori. Ma la questione “verrà affrontata a tempo debito”, aggiunge lo stesso Draghi, lasciando intendere che nessuno scenario è per il momento escluso. A Francoforte per ora sono altre le certezze, ed è di queste che si è discusso. A oggi “le condizioni per concludere una revisione del programma di assistenza alla Grecia non ci sono ancora”, dice Draghi, secondo il quale la prosecuzione del programma di erogazione di liquidità “è tutta nelle mani del governo ellenico”. La Bce ad ogni modo “continuerà a fornire liquidità alle banche greche solventi in grado di fornire collaterali di qualità adeguata”. Altra certezza è che non esiste alcuna ‘Grexit’. L’uscita di Atene dall’eurozona “è una possibilità che non voglio neppure contemplare, così come non la contempla il governo ellenico”.
Il presidente della Bce rinnova quindi il suo invito a tutti i governi dell’area Euro a non abbassare la guardia sulle riforme. “Dicono che le nostre politiche monetarie rimuovono gli incentivi alle riforme strutturali, ma è vero il contrario”. La politica monetaria “da sola non può produrre risultati durevoli, per questo la combinazione con la riforme strutturali risulta importante”. La ripresa dell’eurozona “è legata alla piena attuazione delle riforme”.