Bruxelles – Le trattative sul nuovo programma per la Grecia continuano frenetiche, ma il centro della discussione ora non sembra più essere Bruxelles, quanto Washington dove questa settimana è in programma la riunione del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale. Giovedì saranno negli Stati Uniti per l’occasione anche i membri della Commissione, Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis, nonché il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem. La Grecia non è nell’agenda della sessione ma il tema verrà sicuramente affrontato a margine dei lavori in quanto restano solo dieci giorni prima dell’Eurogruppo che dovrà dare il primo parere positivo sulla possibilità dell’esborso di altri 7,2 miliardi di prestiti del piano. Le discussioni tecniche sono in corso ma “non stanno funzionando” avrebbe dichiarato al Consiglio direttivo il direttore del Fmi in Europa, Poul Thomsen. Thomsen, secondo quanto spiega la stampa greca, avrebbe espresso forti perplessità sulla possibilità di una conclusione positiva del piano di salvataggio per il Paese.
Nei corridoi di Bruxelles si tiene il più stretto riserbo sulla cosa, la Commissione preferisce tenere un basso profilo e non partecipare alla costruzione dei ‘rumors’, ma ieri lo stesso vice presidente della Commissione Dombrovskis intervistato da Bloomberg ha definito i negoziati “molto complicati”, affermando che sono viziati “da una insalubre retorica”. Il vicepresidente ha ricordato che siamo a meno della metà dei 4 mesi concessi per l’estensione del programma lo scorso 20 febbraio ma ha aggiunto che Atene vorrebbe provare a chiudere la partita prima, magari proprio il 24 aprile perché “la sua posizione di bilancio diventa sempre più difficile”. Da parte sua, ha assicurato Dombrovskis, “la Commissione sta facendo di tutto per raggiungere una conclusione positiva delle trattative”.
Ieri il Financial Times scriveva che i il governo greco starebbe pensando a un default del debito per non pagare le altre due tranches da 2,4 miliardi in tutto che deve al Fondo, ma queste voci sono state in fretta smentite dal governo. “La Grecia non si sta preparando per nessun tipo di default del debito”, ha però dichiarato con un comunicato lo staff del premier Alexis Tsipras secondo cui invece “le trattative stanno procedendo rapidamente verso una soluzione reciprocamente vantaggiosa”.