Per affrontare l’emergenza immigrazione, “il problema non è gridare al lupo o chiedere aiuto per gli sbarchi, ma incidere alla radice” della questione, e questo “vuol dire dare alla crisi libica uno sbocco verso la stabilizzazione” del Paese. Ne è convinto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in visita a La Valletta per l’inaugurazione, con il suo omologo Joseph Muscat, di un elettrodotto che collega Malta con l’Italia.
Renzi ricorda che “nel 2012 si sono registrati migliaia di sbarchi provenienti dalla Tunisia”. Ma nel momento in cui “la Tunisia si è stabilizzata – prosegue – il traffico si è sostanzialmente ridotto a zero”. Un risultato che secondo il capo del governo si può replicare. A fronte dei “170 mila sbarchi” avvenuti sulle coste italiane nel 2014, “se interveniamo in Libia – sostiene l’inquilino di Palazzo Chigi – è ragionevole pensare che questo numero crolli”.
Anche per il primo ministro maltese “la priorità è la Libia”. Muscat evidenzia come, pur essendo “un piccolo Paese”, Malta dedichi all’immigrazione “il 100% del budget della Difesa”. E una incombenza di cui “ci facciamo carico per l’Europa”, precisa.
La crisi libica, “prima ancora che per l’immigrazione”, avverte Renzi, va affrontata per “evitare che ci siano i taglia gole” alle porte dell’Europa. Il premier ritiene che dei “progressi sono stati fatti nell’ultimo Consiglio europeo”, ma riguardo ai Paesi del Nord Africa è “necessaria una valutazione meno banale” da parte dell’Ue, che deve mettere il Mediterraneo al centro di “una qualsiasi politica europea degna di questo nome”.