Bruxelles – Il panico da Xylella si diffonde ben oltre l’Italia e arriva a contagiare anche la Francia che decide, per sicurezza, di bloccare l’importazione di ben 102 specie di piante dalla Puglia per evitare di importare anche il batterio. “Attualmente nessun focolaio è stato individuato in Francia”, precisa una nota del Ministero dell’Agricoltura francese, ma “coscienti del rischio d’introduzione di questo pericolo sanitario dalle conseguenze economiche molto pesanti per la filiera francese”, Parigi “ha sollecitato dal 16 gennaio 2015 la messa in atto di un dispositivo europeo attualmente in corso di costruzione” e nel frattempo decide di tutelarsi autonomamente “prendendo misure nazionali”. Il divieto riguarda gli scambi intra-europei con la Puglia e le altre zone in cui è segnalata la presenza del batterio di vegetali che possano essere sensibili al contagio. Inoltre prevede il rafforzamento di un piano di controllo su tutto il territorio transalpino.
Una misura eccessiva? Non secondo la Commissione europea che definisce la decisione della Francia come “in linea con la legislazione Ue”. Secondo le regole comunitarie, ricorda Bruxelles, “in caso di pericolo imminente, uno Stato membro può immediatamente prendere misure ulteriori contro le importazioni da Paesi terzi” e “può notificare alla Commissione le misure che vorrebbe vedere venissero prese, come ha fatto la Francia”. Insomma, nessuna violazione visto che se uno Stato membro, come in questo caso la Francia, “ritiene che le misure Ue non siano prese o non siano prese in tempo, questo può prendere le misure nazionali temporanee che ritiene necessarie finché la Commissione non adotta queste misure specifiche”. La prossima riunione prevista del Comitato permanente per la salute delle piante, in cui dovranno essere discusse e auspicabilmente votate le nuove misure, è prevista il 27 e 28 aprile. L’esecutivo comunitario fa anche sapere di essere “consapevole che altri stati membri quali Spagna, Portogallo e Grecia hanno preoccupazioni simili a quelle della Francia”, tuttavia “non è al corrente di azioni simili pianificate nel prossimo futuro da nessuno di loro”.
Ma legittima o no, la decisione della Franciai (che è concorrente della Puglia nella produzione di olio e anche di vino, e che sin dall’inizio della vicenda ha premuto per la distruzione degli ulivi) potrebbe comunque farsi pesantemente sentire: secondo Coldiretti “avrà un impatto disastroso sull’economia pugliese, dato che elenca ben 102 specie ritenute ospiti della Xylella fastidiosa tra cui olivo, vite, fico, albicocco, mandorlo, pesco, ciliegio, gelso e numerose piante ornamentali”. Secondo Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia, la vicenda “si tradurrà in un danno incalcolabile per tutto il comparto pugliese e d’immagine per l’Italia a pochi giorni dall’inaugurazione di Expo”.