Il feeling particolare tra la Grecia di Alexis Tsipras e la Russia di Vladimir Putin non è ormai più una novità, ma alla vigilia della prima visita ufficiale del premier greco a Mosca, Bruxelles teme che la simpatia possa tramutarsi anche in offerte economiche del Cremlino ad Atene, che finirebbero per imbarazzare e dividere l’Ue. Si parla di un possibile alleggerimento, soltanto per la Grecia, dell’embargo imposto da Mosca sulle importazioni di frutta e verdura provenienti da tutta l’Ue, misura che il Cremlino ha messo in atto a partire dallo scorso agosto, come ritorsione per le sanzioni economiche imposte da Bruxelles. Secondo indiscrezioni, il governo greco spererebbe in una fine del bando almeno parziale, che consenta di ricominciare a vendere a Mosca almeno varietà come fragole (quelle greche costituivano il 40% del totale delle importazioni russe) e pesche (il 25% di quelle importate da Mosca arrivavano da Atene).
L’ipotesi di “futuri possibili accordi bilaterali” per ora è nient’altro che una “speculazione”, insiste la Commissione europea che rifiuta di commentare nello specifico ma in linea generale tiene a ricordare: “Il principio del pari trattamento di tutti gli Stati membri deve essere applicato e gli Stati Ue devono parlare con una voce sola con i partner commerciali, Russia compresa”. Insomma il messaggio a Tsipras è chiaro: “La politica commerciale – ricorda l’esecutivo Ue – è una competenza esclusiva dell’Ue”.
E se già l’ipotesi di un possibile alleggerimento dell’embargo russo basta per creare scompiglio, c’è anche chi sostiene che il Cremlino potrebbe spingersi oltre. Secondo il giornale economico russo Kommersant, Putin sarebbe pronto ad offrire ad Atene uno sconto sulla fornitura di gas e prestiti economici. “Siamo pronti a valutare il tema di uno sconto sul prezzo del gas per la Grecia”, ha detto al quotidiano un’anonima fonte governativa russa. La fonte ha aggiunto che, in cambio dello sconto dei prezzi del gas e di alcuni prestiti non meglio precisati, Mosca vorrebbe avere accesso ad alcuni asset greci, anche in questo caso non specificati.
Ma ciò che si teme a Bruxelles è soprattutto che in cambio di questi possibili “aiuti”, la Russia possa chiedere come contropartita un veto greco nel momento in cui gli Stati membri si troveranno a discutere del prolungamento delle sanzioni economiche dell’Ue nei confronti di Mosca. La discussione a livello di capi di Stato e di governo si terrà al Consiglio europeo di giugno, ma Tsipras ha già avvertito: “Non siamo d’accordo con le sanzioni”, sono “una strada che non porta da nessuna parte”.
Ma Atene assicura che non c’è nulla da temere: “Ho detto più volte che la soluzione alla crisi greca è una questione della famiglia europea e sarà trovata all’interno dell’Ue”, ha assicurato il ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis. “Tutt’altra cosa”, ha però aggiunto, è che la Grecia voglia migliorare le relazioni e sviluppare la cooperazione con i Paesi non-Ue “sulla base di interessi comuni”.