Bruxelles – Continua a peggiorare la situazione nel campo profughi palestinese di Yarmouk sempre più sotto il controllo delle milizie integraliste dell’Isis. Chris Gunness, portavoce dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, ha parlato di una situazione è “al di là del disumano”, e l’ong Save The Children di “almeno 3.500 bambini intrappolati con il rischio di essere uccisi”. Nei giorni scorsi decine di medici volontari, operatori umanitari e civili sono stati uccisi, rapiti o feriti. “La vera tragedia”, ha affermato la Ong “è che i palestinesi all’interno della Siria non hanno un posto dove scappare”.
Per questo l’Unione europea ha deciso di stanziare 2,5 milioni di euro per i soccorsi umanitari che saranno affidati all’Unrwa. “La sofferenza dei civili nel campo di Yarmouk sta raggiungendo livelli intollerabili. Ancora una volta esorto vivamente tutte le parti del conflitto a consentire l’accesso umanitario immediato e incondizionato, e a permettere la protezione necessaria per i rifugiati palestinesi e tutte le popolazioni civili colpite in Siria”, ha dichiarato Christos Stylianides, commissario per gli aiuti umanitari e gestione delle crisi.
Nel 2011, prima dello scoppio della rivolta, a Yarmouk vivevano circa 170mila persone, ed era per questa considerata una sorta di capitale dei rifugiati palestinesi. Adesso, secondo i dati Onu, vi sono rimasti intrappolati circa 18mila palestinesi tutti gli altri sono scappati. L’Isis controllerebbe dal 60 al 90% del campo, ma è difficile saperlo con sicurezza vista la difficoltà di entrare nel luogo che è sotto assedio dell’esercito lealista. La città è ormai un luogo di combattimento tra le milizie islamiste e l’ala locale di Hamas e altri gruppi combattenti palestinesi e di militari fedeli a Bashar al-Assad.