Buxelles – L’Autorità europea di Sicurezza alimentare di Parma (Efsa) ha chiarito, in una lettera inviata ieri alla Ong italiana Peacelink, che non le è mai stato richiesto di fornire un parere scientifico sull’eziologia del complesso del disseccamento rapido degli ulivi in Puglia, ovvero sul rapporto di causa-effetto fra i diversi patogeni che intervengono nella malattia e che comprendono, oltre al batterio Xylella fastidiosa, anche funghi e insetti infestanti.
Nella lettera, scritta dal direttore generale dell’Efsa, Bernhard Url, ad Antonia Battaglia, di Peacelink, si ricorda che l’agenzia europea di Parma “non ha ricevuto il compito di fornire un parere scientifico sull’eziologia” della malattia del disseccamento rapido degli ulivi.
Comunque, nel suo parere scientifico del gennaio scorso sulla vicenda della Xylella, l’Efsa ha già notato che il batterio potrebbe non essere la causa unica della malattia. Lo stesso Url, nella sua lettera a Peacelink, ricorda un passaggio di quel parere secondo cui “le ricerche hanno dimostrato che gli ulivi con i sintomi (del disseccamento, ndr) erano in genere colpiti da un complesso di infestanti, comprendenti la Xylella fastidiosa, diverse specie di funghi appartenenti ai generi Phaeoacremonium e Phaemoniella, e la Zeuzera pyrina”, un lepidottero noto anche come rodilegno giallo o falena leopard.
Era stata proprio Peacelink, il mese scorso, a contestare la mancanza di basi scientifiche appropriate per le decisioni italiane ed europee contro la diffusione della Xylellla fastidiosa, e rimettere in questione l’intera politica di controllo della malattia mediante la distruzione delle piante infette, sulla base del presupposto che non esistano altri trattamenti efficaci.
“Abbiamo ricevuto dalla Ong italiana Peacelink informazioni scientifiche e tecniche secondo le quali Xylella fastidiosa non è la causa del fenomeno del declino degli ulivi in Italia meridionale, ma solo un elemento endogeno presente negli ulivi, che non è attivo o aggressivo a meno che una serie di funghi (…) non infettino le piante e creino le condizioni favorevoli per lo sviluppo della Xylella fastidiosa. Allo stesso tempo la Ong italiana sostiene che esistono possibilità di trattamento per questi funghi”, spiegava la Commissione nella lettera all’Efsa del 25 marzo scorso, secondo quanto rivela Peacelink in un comunicato diffuso oggi. Nella lettera, l’Esecutivo Ue chiedeva all’Efsa di elaborare urgentemente, entro il 17 aprile, un nuovo parere scientifico sulla base delle nuove informazioni e degli studi scientifici dell’Università di Foggia forniti dalla Ong italiana.
“Peacelink – si legge nel comunicato dell’organizzazione – chiede con urgenza che il governo Italiano e/o la Commissione europea diano mandato all’Efsa di produrre un parere scientifico esaustivo riguardante l’eziologia del complesso del disseccamento rapido degli olivi (CODIRO), tenendo conto di tutti i diversi fattori che intervengo nella malattia”. Secondo Peacelink, “in base a questo studio eziologico, l’Efsa dovrebbe anche indicare quali sono i trattamenti efficaci per il disseccamento rapido (e non per la sola Xylella), prendendo in considerazione anche metodi già sperimentati con successo dall’Associazione Spazi Popolari su più di 500 ulivi a La Castellana, presso Alezio, epicentro del focolaio”.
di Lorenzo Consoli per Askanews