Bruxelles – Riflettere su come combattere la tratta dei migranti, identificare i clandestini, procedere al rimpatrio degli irregolari. Temi che preoccupano i parlamentari europei, ma soltanto se non sono le sei di sera e se non mancano pochi giorni alla Pasqua. È quanto si direbbe a guardare l’episodio andato in scena ieri nella commissione Libertà civili del Parlamento europeo. Davanti ai deputati interviene Fabrice Leggeri, direttore esecutivo di Frontex: un relatore di primo piano, specialmente in settimane in cui la crisi libica fa prevedere ondate di migranti senza precedenti.
Ma la sua relazione di una mezz’ora circa sulla situazione del 2014 e sul programma di lavoro per il 2015 dell’agenzia Ue non sembra affatto appassionare l’Aula semivuota. Così a prendere in mano la situazione ci pensa il presidente della commissione, il socialista britannico Claude Moraes. “Sta leggendo una lista di cose che farete”, interrompe spazientito il relatore, ma alcuni deputati, dice, “dovranno andarsene tra poco perché siamo a fine giornata e vicini alla Pasqua”. Di fronte all’aria perplessa di Leggeri, Moraes concede almeno che “Frontex è una questione rilevante”, ma il messaggio non cambia: “I colleghi si stanno stancando” e quindi “potrebbe concludere? Così passiamo alle domande”.