Disoccupazione in lieve calo in Europa: a febbraio l’indice ha toccato il 9,8% nell’Ue e l’11,3% in Eurozona, secondo i dati Eurostat diffusi oggi. In entrambi i casi si registra un -0,1% rispetto ai livelli di gennaio, portando il livello di inflazioni ai minimi da settembre 2011 nell’Europa a ventotto e da maggio 2012 nella zona con la moneta unica. Italia maglia nera, con aumenti generali tra i più alti di tutti. Germania (4,8%) e Austria (5,3%) i Paesi con il minor tasso di senza lavoro a febbraio. Solo quattro i Paesi europei che tra gennaio e febbraio hanno visto crescere la disoccupazione: Portogallo (+0,3%), Lituania (+0,2%), Italia e Malta (+0,1%).
Male il nostro Paese che in un mese vede bruciati 23mila posti di lavoro: a febbraio i disoccupati sono 3 milioni 240 mila, contro i 3 milioni 217 mila di gennaio. Segno che il Job Act ancora non sta dando frutti. Un dato ancor più negativo se confrontato con i dati assoluti europei. L’Eurostat stima a febbraio 23,8 milioni di disoccupati in Europa, 18,2 milioni dei quali in Eurolandia. Il lieve calo dei tassi di disoccupazione determina una 91mila senza lavoro in meno rispetto a febbraio, 49mila dei quali nella zona euro.
Al calo generale delle disoccupazione non corrisponde un’uguale riduzione della disoccupazione giovanile, più contenuta. A livello percentuale il cambiamento tra febbraio e gennaio non si percepisce, con tassi invariati (21,1% nell’Ue e 22,9% in Eurozona), ma in termini assoluti l’Ue nella fascia degli under 25 ha 12mila senza lavoro in meno, 11mila dei quali in Eurozona. Spicca anche qui il dato italiano: il nostro Paese a febbraio ha 11mila giovani disoccupati in più, quanti ne ha saputi “assumere” il resto dell’Eurozona. In termini assoluti la disoccupazione giovanile in Italia aumenta dell’1,4% tra gennaio e febbraio. E’ il dato peggiore di tutta Europa. Paesi Bassi e Spagna gli Stati membri con le migliori performance (-10mila giovani lavoratori disoccupati in meno in un mese in ognuno dei due Paesi).