Secondo un rapporto pubblicato il 23 marzo scorso dal Siberian Times e poi ripreso dalla Cnn, il presidente delle Ferrovie Russe Vladimir Yakunin ha presentato il progetto di un’autostrada transiberiana, che collegherà il confine orientale della Russia con lo stato americano dell’Alaska, passando per una piccola lingua di terra sul Mar di Bering, che separa l’Asia dall’America del Nord.
Il piano è stato rivelato ad un meeting dell’Accademia russa di scienze con sede a Mosca.
Soprannominato Trans-Eurasian Belt Development (Tepr, traducibile con “Cintura di sviluppo della Trans-Eurasia”), il progetto consiste nella costruzione di un’autostrada lungo la già esistente linea ferroviaria della Transiberiana, insieme all’edificazione di un’ulteriore rete ferroviaria, di oleodotti e gasdotti.
Si tratta di un progetto colossale, che attraverserà praticamente tutta la Russia e dovrà collegarsi con i sistemi stradali dell’Europa dell’ovest e dell’Asia. Si pensi solo che la distanza che separa la frontiera occidentale e orientale della Russia è di 10,000 chilometri.
Secondo quanto annunciato da Yakunin, il percorso stradale dovrebbe connettere la Russia con il Nord America attraverso il Circondario autonomo della Čukotka, una regione autonoma che si trova ai confini con l’Alaska, all’estremo oriente della Russia.
Il tratto dell’autostrada che prosegue in Alaska, secondo i progetti, dovrebbe cominciare a Nome, ma sul modo di collegare la Siberia all’Alaska – se via traghetto, ponte o tunnel – non è stato detto ancora nulla. E Nome per giunta non è collegata a nessun sistema stradale.
Quello che si sa è che la distanza teorica calcolata da Londra fino all’Alaska, via Mosca, è di 12,978 chilometri. Se poi si considera come punto d’arrivo New York, immaginando che Nome venga collegata al sistema stradale, allora si arriva a 20,777 chilometri.
I costi del progetto ammontano a “vari trilioni di dollari”, ma Yakunin, al meeting con l’Accademia di scienze, si è mostrato positivo e ottimista sul ritorno economico di un simile progetto, di cui il tratto maggiore dovrebbe estendersi proprio in Russia.
Vladmir Fortov, presidente dell’Accademia, ha aggiunto che il progetto “risolverà molti problemi che riguardano lo sviluppo di questa vasta regione; è connesso a nuovi programmi sociali, nuove fonti energetiche, nuovi campi di ricerca, ecc.”.