Bruxelles – La Green economy può “generare lavoro, non lo distrugge” e può “garantire posti di lavoro decorosi, favorire l’adozione di politiche più coerenti svluppando una collaborazione sia tra diversi settori economici ed energetici, sia tra diversi Stati”. Così l’eurodeputata verde britannica Jean Lambert, commenta il report da lei preparato su qesti temi in un dibattito alla commissione Lavoro del Parlamento europeo. Alla discussione hanno preso parte anche membri dell’ILO (l’Ufficio internazionale del lavoro), del Cedefop (European Centre for the Development of Vocational Training), Eurofound (la Fondazione europea per il miglioramento del,la condizioni di vita e di lavoro) e i partner sociali europei.
“In questo momento di estrema crisi e di immobilità, l’unico settore che ha avuto una crescita positiva é stato il settore del green, ed è per questo che va inserito in una strategia a 360 gradi per lottare contro la disoccupazione”, sottolinea l’eurodeputato dei Verdi Claude Turmes.
“Rilanciare la crescita economica nel rispetto dell’ambiente è fondamentale per aiutare quei 24 milioni di uomini e donne che sono disoccupati” – ha sottolineato Sara King, consulente della ETUC (European trade union confederation) -. Solo così si può raggiungere un uguaglianza sociale che garantisce un lavoro ‘attraente’ e non precario”.
L’Onorevole Jan Keller (S&D) propone di rendere il green “più interessante” stimolando lo sviluppo di settori produttivi come edilizia, agricoltura e turismo “rispetto a settori più inquinanti come quello automobilistico”.
Il direttore del settore Piccole e medie imprese di BusinessEurope Daniel Cloquet invece vede il successo dell’occupazione nel verde in Europa “solo se la competizione e l’industrializzazione si fa forte negli Stati membri” e fa notare come sia importante “promuovere” e “sviluppare più le competenze” di imprese medio-piccole che “vogliono entrare nel mercato”.
Secondo Lambert è solo con un “coinvolgimento della forza lavoro” che si può arrivare al successo nell’economia green, un successo che prevede “posti di lavoro dignitosi, con un paga equa e buone condizioni sia nella salute che nella sicurezza ”.
“Per garantire e mantenere opportunità di occupazione è necessaria una risposta generale e comune dalla politica alla formazione di base – commenta Lambert – ed è essenziale agire in fretta dal momento che stiamo perdendo opportunità nei confronti di altre parti del mondo e non stiamo riuscendo a preparare la nostra forza lavoro per le sfide che stiamo già affrontando”.
E’ fondamentale che tra gli Stati membri si adottino “politiche coerenti” che promuovano la “produzione di energie rinnovabili” e “l’efficienza energetica” al fine di stimolare “lo sviluppo locale e la creazioni di posti di lavoro locali”.