Bruxelles – L’Europa sconfiggerà il radicalismo “solo se resteremo uniti”. Nell’intervento di apertura della conferenza di alto livello sull’ascesa del radicalismo e del fondamentalismo religioso al Parlamento europeo il vicepresidente vicario dell’Aula, Antonio Tajani, si è detto convinto che “il dialogo fra le religioni è fondamentale per portare avanti il progetto di pace insito nel progetto d’integrazione europea”. “Chi spara in nome di Dio, spara contro Dio”, ha affermato. Tra i relatori invitati, il rabbino capo della città di Roma Riccardo Di Segni, il presidente della Conferenza degli Imam francesi Hassen Chalgoumi e la vicepresidente della Comunità cristiana di Sant’Egidio Hilde Kieboom. “La seconda metà del ventesimo secolo ci ha portato il principio del rispetto reciproco”, mentre ora “stiamo vivendo in un momento in cui questo principio non può più essere dato per scontato”, ha affermato il presidente Martin Schulz che ha poi sottolineato l’importanza di promuovere il dialogo tra persone con punti di vista diversi per permetterci di “vivere insieme con rispetto e tolleranza”.
Ma il radicalismo non va combattuto solo in Europa, ma soprattutto in alcuni Stati arabi. “Il principio fondatore dell’Europa è la solidarietà: l’Europa non lascerà i Paesi arabi soli nella lotta contro il radicalismo e il fondamentalismo”, ha assicurato Tajani.
Alla conferenza hanno preso parte anche il primo vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, il presidente della commissione per gli affari esteri Elmar Brok (Ppe) e il presidente della commissione per le libertà civili Claude Moraes (S&D). Il dibattito era organizzato in due sessioni: l’ascesa del radicalismo e del fondamentalismo religioso e la promozione della tolleranza e del rispetto della dignità umana.