“L’Italia, insieme con la Francia e l’Ue, prenderà iniziativa nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, anche nell’ambito del piano Juncker, per consentire l’impiego di investimenti per progetti che interessano la Tunisia”. E’ quanto ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, al presidente tunisino Beji Caid Essebsi. A riferirlo è stato lo stesso titolare della Farnesina al termine di un incontro con il capo di Stato della Tunisia.
Gentiloni considera questo atto un “dovere” nei confronti del Paese nordafricano, “visto che l’esperimento costituzionale tunisino è un esperimento di avanguardia, che ha suscitato speranze e non può essere lasciato solo”, ha concluso il ministro. Impiegare risorse del piano europeo per gli investimenti è dunque un modo per sostenere la svolta tunisina seguita alla deposizione di Zine El-Abidine Ben Ali, il presidente cacciato nel 2011 dalle rivolte popolari. Un appoggio alla luce dell’attentato al Museo del Bardo della scorsa settimana, che dimostra come la Tunisia sia entrata nel mirino del terrorismo. Una situazione condannata dall’Ue che adesso, con l’intervento annunciato da Gentiloni, darebbe corpo alla solidarietà promessa, e darebbe seguito all’invito del premier Matteo Renzi, che ha chiesto ai partner europei di rafforzare il dialogo con il Mediterraneo.
Il capo della diplomazia italiana ha incontrato anche il suo omologo Taieb Baccouche, e ha fatto visita alle due turiste italiane ferite nell’attentato del 18 marzo. La visita lampo del ministro, che avviene a meno di un mese dall’ultimo viaggio a Tunisi, ha avuto come ultima tappa il luogo della tragedia, il Museo nazionale del Bardo che oggi riaprirà al pubblico.