Roma – “Ci riuniamo a Roma perché è qui che il 25 marzo del 1957 fu firmato il primo trattato” per la costruzione dell’Europa unita. Lo spiega la deputata Anna Ascani, tra i promotori della Rete dei giovani parlamentari d’Europa, un network il cui documento istitutivo è stato presentato oggi, a Montecitorio, e che riunisce i legislatori under 40 del Parlamento europeo e delle Assemblee nazionali dei Paesi membri.
Un simbolismo forte, dunque, con la rievocazione del Trattato di Roma del 1957. “Noi oggi vogliamo aggiornarlo”, spiega Ascani. Perché “l’Europa così mcom’è non ci piace, ma dobbiamo migliorarla, non distruggerla”, aggiunge l’eurodeputata Lara Comi, sottolineando di essere “contenta perché con i giovani parlamentari, dal M5s a quelli della Lista Tsipras”, in Europa “si può lavorare”.
E’ trasversale alle famiglie politiche, infatti, il comune obiettivo che i legislatori sotto i 40 anni si sono dati: “difendere i diritti dei giovani che ogni giorno vengono attaccati nei Paesi Ue”, spiega Johanna Nyman, presidente del Forum dei giovani europei, che insieme con l’Intergruppo giovani del Parlamento europeo è tra i promotori dell’iniziativa.
Garantire una particolare attenzione ai giovani nella risposta alla crisi economica, creare possibilità di impiego e favorire la creazione di un capitale umano qualificato per affrontare le nuove sfide globali sono gli scopi dichiarati del network, che chiede di essere riconosciuto come un interlocutore ufficiale delle istituzioni europee.
La rete parte avanzando già proposte concrete nel suo manifesto. Promuoverà “l’integrazione di un mercato del lavoro flessibile e sicuro”, attraverso “la creazione di un unico contratto di lavoro” valido “in ogni Paese europeo” e che garantisca “tutele crescenti”. Qualcosa che ricorda il modello introdotto in Italia con il Jobs act del governo Renzi. Il “rafforzamento delle garanzie per combattere la disoccupazione verrà garantito, si legge nel documento, “rendendo Garanzia giovani una parte strutturale del budget dell’Ue”. Il rafforzamento di Erasmus+, e “in particolare del Servizio civile europeo” sarà un modo per promuovere “un condiviso senso di identità” nell’Unione.
Se l’attenzione al lavoro è l’elemento principale del programma che il network persegue – oltre al contratto unico e a Garanzia giovani c’è la proposta di un servizio europeo per l’impiego – i giovani parlamentari non mancano di sottolineare la necessità di unire la “spinta per la crescita” con il “consolidamento delle finanze pubbliche”, che deve essere perseguito attraverso una “guida unificata” dell’Ue e degli Stati membri per “migliorare la qualità della spesa pubblica”.
La rete dei giovani parlamentari si riunirà ogni sei mesi per definire di volta in volta le proprie strategie e gli obiettivi.