Cancelliera,
Le scrivo per esprimere la mia più profonda preoccupazione per gli sviluppi dall’Eurogruppo del 20 febbraio 2015, due giorni prima preceduto da una lettera da parte del nostro Ministro delle Finanze, che sottolineava una serie di problematiche che l’Eurogruppo avrebbe dovuto risolvere; questioni che considero importanti, quali la necessità:
(a) di concordare termini finanziari ed amministrativi reciprocamente accettabili, la cui implementazione, in collaborazione con le istituzioni, stabilirà la posizione fiscale della Grecia, permetterà il conseguimento di appropriati surplus primari, garantirà la stabilità del debito e assisterà nel raggiungimento degli obiettivi fiscali per il 2015 che prendano in considerazione l’attuale situazione economica della Grecia.
(b) di permettere alla Banca Centrale Europea di reintrodurre la deroga {sui collateral greci}, in conformità ai suoi regolamenti e procedure.
(c) di dare inizio ai lavori fra i team tecnici su un nuovo possibile Contratto per la Ripresa e lo Sviluppo che le autorità greche auspicano fra la Grecia, l’Europa e il Fondo Monetario Internazionale, che dia seguito all’attuale Accordo.
(d) di discutere come rendere esecutive le decisioni dell’Eurogruppo del novembre 2012 riguardanti possibili nuove misure sul debito e assistenza per l’implementazione dopo il completamento dell’Accordo esteso e come parte del Contratto di follow-up.
Basandosi sull’accettazione in linea di principio della presente lettera e del suo contenuto, il Presidente dell’Eurogruppo ha indetto una riunione per il 20 febbraio nel quale si è raggiunta una decisione unanime poi espressa in un comunicato. Tale comunicato costituisce una nuova cornice per il rapporto fra la Grecia, i suoi partner e le istituzioni.
Più precisamente, l’accordo dell’Eurogruppo del 20 febbraio definiva una serie di punti a definizione di tale nuova cornice e processo, ivi inclusi:
(a) Le autorità greche presenteranno una lista di riforme, basate sull’attuale accordo, entro la fine di lunedì 23 febbraio. Le istituzioni forniranno una prima opinione sul fatto che esse siano sufficientemente comprensive per rappresentare un valido punto di partenza per una conclusione positiva della review. Tale lista sarà successivamente approfondita e poi concordata con le istituzioni entro la fine di Aprile.
(b) Le autorità greche hanno espresso la loro ferma volontà di implementare un più ampio e profondo processo di riforma orientata al miglioramento duraturo delle prospettive di crescita e di impiego, assicurando stabilità e resilienza del settore finanziario ed aumentando l’equità sociale. Le autorità si impegnano ad implementare riforma da lungo attese per combattere l’evasione fiscale e la corruzione, e per migliorare l’efficienza del settore pubblico. In questo contesto, le autorità greche si impegnano a fare il miglior uso della prolungata fornitura di assistenza tecnica.
(c) Rinnoviamo il nostro impegno a continuare a fornire adeguato supporto alla Grecia fintantoché essa non abbia riguadagnato pieno accesso ai mercati a patto che essa continui a rispettare gli impegni presi all’interno della concordata cornice di lavoro.
Basandosi su tali punti in comune, il Ministro delle Finanze ha spedito al Presidente dell’Eurogruppo una lettera, datata 23 febbraio 2015, contenente la succitata “prima lista di riforme” {rif. punto (a) precedente} proposta dal nostro governo. Il 24 febbraio 2015 la cosiddetta “prima lista” è stata accettata dalle istituzioni in quanto “sufficientemente comprensiva per rappresentare un punto di partenza per una conclusione positiva della review” entro il 20 aprile 2015.
Per velocizzare il processo, il Ministro delle Finanze ha spedito una lettera al Presidente dell’Eurogruppo il 5 marzo 2015, sollecitando affinché il processo di discussione tecnica sulla lista di riforme fosse iniziato immediatamente. Nella stessa lettera, il Ministro delle Finanze ha fatto sette esempi di come le riforme contenute nella “prima lista” potessero essere ulteriormente specificate e sviluppate.
A seguito di una risposta positiva da parte del Presidente dell’Eurogruppo (datata 6 marzo 2015) ed il successivo Eurogruppo svoltosi il 9 marzo 2015, l’11 marzo 2015 ha avuto luogo il primo round di discussioni del Gruppo di Bruxelles (che comprende le quattro istituzioni – Commissione Europea, BCE, ESM, FMI – più il team tecnico del governo greco) che ha trattato questioni di carattere politico e tecnico. Durante quell’incontro è stato inoltre deciso che i team tecnici delle istituzioni si sarebbero recati ad Atene il giorno seguente per effettuare una verifica on-site in modo da fornire assistenza ai negoziati del Gruppo di Bruxelles.
Ai sensi del succitato contesto, mi preme avvisarla di una serie di sviluppi che stanno minando le spirito dell’accordo conseguito e rendendo terribilmente difficoltoso il mantenimento degli impegni presi.
a) il 4 febbraio 2015 la Banca Centrale ha ritirato la deroga per i requisiti di rating di credito minimi per strumenti di mercati emessi o garantiti dalla Repubblica Ellenica, dichiarando allo stesso tempo che tale deroga sarebbe stata rimessa in atto al momento del raggiungimento di un accordo all’interno dell’Eurogruppo. Inoltre, anche da quando le Banche greche fanno riferimento all’ELA della Banca di Grecia, la BCE ha progressivamente innalzato il tetto ELA, ma ad intervalli più brevi del normale e con incrementi piuttosto piccoli, cosa che ha dato adito a speculazione e ha diffuso incertezza nei confronti del sistema bancario greco. Inoltre, la BCE ha stabilito che la Grecia non può possedere più T-bill di quanti non ne possedesse il 18 febbraio 2015, limitando di conseguenza la loro partecipazione ben al di sotto del cap T-bill. (La prego di notare che, nell’estate del 2012, quando un altro governo greco si è trovato in una situazione simile alla nostra, ELA è stato generosamente allargato, il cap di emissione dei T-bill è stato innalzato per permettere al governo di finanziare il rimborso del debito nei confronti dei nostri creditori, ed alle banche non è stato imposto alcun limite corrispondente ai possedimenti risalenti ad una data precedente. In tale modo, al governo precedente e all’Eurogruppo è stato consentito sufficiente spazio di manovra per raggiungere un accordo che consentisse alle banche greche di non ricadere in ELA e di tornare i normali metodi di finanziamento della BCE).
b) In conseguenza degli errori passati (del passato governo) nel completamento delle review programmate, i pagamenti ai sensi dei prestiti contratti con ESM-EFSF sono stati interrotti (mentre quelli con il FMI sono stati ritardati per lo stesso motivo), portando ad un sostanziale gap finanziario per il 2014 e il 2015. Ciò include i profitti dati dai dalla redemption dei bond SMP-sourced della BCE, che la BCE distribuisce agli Stati Membri a patto che essi vengano poi passati al governo greco.
Dato che la Grecia non ha alcun accesso ai mercati finanziari, e tenendo anche in considerazione i ‘picchi’ nei nostri obblighi di rimborso durante la primavera e l’estate del 2015 (fondamentalmente al FMI), dovrebbe essere chiaro che le limitazioni imposte dalla BCE {vedi punto (b) precedente} renderebbero impossibile a qualsiasi governo mantenere i propri impegni relativi al debito. Far fronte a tali rimborsi affidandosi esclusivamente a risorse interne significherebbe, inoltre, giungere ad un rapido deterioramento delle già terribili condizioni economiche e sociali della Grecia, possibilità che non posso assolutamente permettere.
Allo stesso tempo, mi duole riportare che sono stati compiuti pochi passi avanti nei negoziati fra i team tecnici ad Atene e a Bruxelles. Il motivo alla base di tale lentezza nei negoziati è da ricercare nel fatto che i team tecnici delle istituzioni, così come alcuni degli attori ad un livello superiore, sembrano dare poca importanza all’accordo raggiunto nell’Eurogruppo del 20 febbraio, e sembrano invece impegnati a procedere secondo le linee del Memorandum of Understanding, precedente sia al 20 febbraio sia al 25 gennaio 2015 – data nella quale il governo greco ha eletto un nuovo governo con il mandato di negoziare un nuovo accordo, determinato successivamente da ciò che è stato concordato nell’Eurogruppo del 20 febbraio. È difficile credere che i nostri partner pensino che una spinta positiva verso le riforme possa essere perseguita ai sensi di limitazioni tanto restrittive e pressanti, inclusa la stretta finanziaria all’interno della quale il mio governo è attualmente costretto a lavorare.
Il governo greco rimane saldo nel ribadire il proprio impegno a mantenere gli impegni presi con i suoi partner ai sensi della cornice data dalla lettera del 18 febbraio e della decisione dell’Eurogruppo del 20 febbraio. In ogni caso, mi sento in obbligo di chiarirle che, per poter continuare a mantenere i nostri impegni, così come abbiamo fatto finora, devono essere fatti dei passi avanti in tutta una serie di fronti:
(a) Dopo l’accordo dell’Eurogruppo del 20 febbraio e l’estensione del MFAFA da parte degli stati membri, e date le discussioni tecniche in corso con le istituzioni, la BCE dovrebbe ripristinare i termini di finanziamento alle banche greche allo stato precedente il 4 febbraio.
(b) Deve essere immediatamente chiarito il processo attraverso il quale implementare le riforme proposte dal governo greco, e la loro valutazione, in modo da arrivare ad una conclusione positiva della review entro la fine di aprile 2015, ed al contempo deve essere specificata la ripresa dei pagamenti con il procedere dei negoziati.
(c) Il processo (così come i partecipanti e la timetable) deve essere articolato in modo che ulteriori accordi (che il mio governo vorrebbe avessero la forma di un ‘Contratto per la Ripresa e lo Sviluppo della Grecia’ – ivi incluse disposizioni sul debito greco nello spirito dell’accordo dell’Eurogruppo del novembre 2012) vengano concordati entro la fine giugno 2015.
In conclusione, la Grecia si è impegnata a mantenere gli impegni presi in buona fede e intensa cooperazione con i suoi partner. A tale scopo, ci siamo impegnati in modo totale nel processo specificato nell’accordo siglato durante l’Eurogruppo del 20 febbraio, in modo da iniziare immediatamente il lavoro di implementazione di riforme cruciali per le prospettive di sviluppo a lungo termine della nostra economia all’interno di un’Europa di tipo inclusivo. Con questa lettera la sto invitando a non permettere che una piccola questione di cash flow, ed una certa ‘inerzia istituzionale’, diventino un enorme problema per la Grecia e per l’Europa.
La lettera è stata diffusa dal Financial Times