Bruxelles – La Costa Rica dall’inizio dell’anno sta utilizzando energia elettrica prodotta con il 100% di fonti rinnovabili, grazie alle abbondanti piogge che hanno costantemente rifornito quattro centrali idroelettriche del Paese. Nessun combustibile fossile è stato utilizzato per settantacinque giorni di fila, e lo scorso anno l’80% dell’energia usata è stata ricavata dall’idroelettrico, mentre il restante è stato prodotto da altre fonti di cui il 10% provenienti da impianti geotermici.
In generale il 94% del fabbisogno energetico costaricano proviene dalle rinnovabili e progetti sulla geotermia, approvati a metà dell’anno scorso per 958 milioni di dollari, sono già in fase di pianificazione per evitare in futuro ogni ricorso ai combustibili fossili. Quando completato, riferisce il quotidiano britannico Independent, il primo impianto dovrebbe produrre cinquantacinque megawatt di elettricità, abbastanza per rifornire cinquantacinquemila abitazioni, e sarà affiancato da altri due da cinquanta megawatt costruiti nelle vicinanze.
La Costa Rica ha in programma di ridurre a zero le emissioni di anidride carbonica entro il 2021 e, a ulteriore riprova di questa vocazione ecologica a tutela della salvaguardia dell’ambiente, il governo ha deciso di non sfruttare i ricchi giacimenti petroliferi scoperti lungo la costa caraibica.
A favore delle energie alternative il Paese centroamericano ha costruito anche impianti per lo sfruttamento dell’eolico, dell’energia solare e a biomasse, e la prossima centrale geotermica da 333 milioni di dollari contribuirà ad impedire che la Costa Rica si affidi eccessivamente all’idroelettrico, troppo soggetto ai cambiamenti climatici e alle variazioni dei flussi idrici, e che non è esente da aspetti negativi, ricorda Science Alert, come l’impatto delle dighe sugli ecosistemi ripariali e sul transito della fauna ittica.