Bruxelles – L’Italia porta a casa quello che voleva: l’attenzione dell’Europa per la sponda sud del Mediterraneo e l’impegno per trovare una soluzione in Libia e, adesso, anche in Tunisia.
Al termine del vertice dei capi di Stato e di governo dei Paesi dell’Ue il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, annuncia un tour nei Paesi coinvolti nel progetto del vicinato meridionale “per la fine del mese”. Dalla prossima settimana Tusk sarà quindi in Tunisia, Malta e Italia, accompagnato da Federica Mogherini. Tusk ha chiesto all’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue di essere con lui in questo viaggio pensato per rispondere alla sfide del momento. “Gli eventi che hanno luogo nel Mediterraneo meridionale sono pericolosi per l’Europa”, sostiene Tusk. Parole che premiano l’impegno profuso da Matteo Renzi in queste ultime ore, con il presidente del Consiglio impegnato a convincere i partner a non concentrarsi solo sulla crisi della frontiera orientale (Ucraina e Siria) ma prestare attenzione su. A sud, sottolinea Tusk, occorre intervenire in Tunisia e in Libia.
“Oggi non possiamo dire che la Tunisia sia un Paese instabile, ma certo un rischio di questi tipo esiste”, ammonisce il polacco. Per questo, come Unione europea, “dobbiamo fornire sostegno alla Tunisia, la democrazia più promettente di tutta la regione, e fare quanto in nostro potere per stabilizzare il Paese”. Con il governo di Tunisi occorre “intensificare la cooperazione per fronteggiare la minaccia terroristica”, ma l’impegno europeo deve concentrarsi anche a Tripoli, con le autorità libiche. La crisi e l’instabilità libica ha ripercussioni molteplici, dall’energia all’immigrazione. Non a caso Tusk volerà a Malta e in Italia, i due Paesi chiamati a far fronte alle pressioni migratorie. “Va favorito un rapido accordo per un governo di unità nazionale”, con cui poi poter cominicare a lavorare. “Una volta raggiunto l’accordo l’Ue sarà pronta ad aiutare per attuarlo”.