Bruxelles – Qualcuno ha già “chiesto di chiudere le frontiere”, qualcun altro sostiene che “è un problema che riguarda soltanto alcuni Stati”, ma “la sicurezza non è uno slogan da campagna elettorale ma un obiettivo difficile, da raggiungere quotidianamente”. Per il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, i recenti attentati di Tunisi dimostrano che sul terrorismo occorre “continuare a lavorare, tanto in patria quanto fuori”. E in ogni direzione, perché ora è la Tunisia, ma prima sono stati Parigi, Copenaghen, Bruxelles: insomma, sostiene il premier al termine della riunione dei capi di Stato e di governo a Bruxelles, “siamo di fronte a una minaccia globale”.
In particolare, ha chiesto il premier agli altri leader, occorre “dare centralità alla questione del Mediterraneo”. Perché quell’area così come l’Africa “siano considerati una priorità e non l’ultima ruota del carro di cui ricordarsi solo alla fine dei vari documenti”. Una richiesta apparentemente accolta visto l’annuncio del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e dell’Alto rappresentante, Federica Mogherini di un imminente viaggio nei Paesi dell’area. Certo, “non ci sono soluzioni pronte per la Libia, la Tunisia e la regione perché la situazione è più complessa del previsto”, ammette Tusk, ma si possono cercare e “la mia aspettativa – dice – è che Renzi diventi uno dei leader di questo processo”.
Comunque, garantisce il presidente del Consiglio europeo, “c’è grande impegno da parte di tutti”. Impegno ribadito anche in una dichiarazione congiunta dei leader che assicurano che “intensificheranno la cooperazione con la Tunisia per contrastare la minaccia del terrorismo comune, così da rinforzare la promettente democrazia del Paese e contribuire al suo sviluppo socioeconomico”. “Sarà importante aiutare la Tunisia, l’abbiamo detto in questi due giorni, anche in termini di sostegno economico per le ricadute che l’attentato avrà sul Pil tunisino in termini di turismo”, conferma Renzi.
Impegno contro il terrorismo anche in Libia “crisi che costituisce una seria sfida a pace e sicurezza internazionali e che richiede la piena attenzione dell’Ue”, recitano le conclusioni. E quanto la questione sia presa seriamente lo conferma anche l’Alto rappresentante che ai leader dei Ventotto ha parlato di una crisi che ha “potenziale per destabilizzare tutta l’area del Mediterraneo”. Sul piano operativo l’Ue conferma il pieno appoggio ai negoziati di pace condotti dalle Nazioni Unite e l’incarico a Mogherini di presentare a giungo proposte per iniziative Ue in Libia.