Bruxelles – Ci si riprova, e questa volta si deve fare sul serio e “rapidamente” perché dallo scorso 20 febbraio troppo tempo è stato sprecato. Il mini-vertice sulla Grecia a margine del Consiglio europeo invece che andare avanti torna indietro, a quegli impegni presi in occasione dell’accordo raggiunto dall’Eurogruppo per il prolungamento del programma per la Grecia e poi mai sostanzialmente attuati. “Confermiamo pienamente l’accordo” e “in uno spirito di fiducia reciproca siamo tutti impegnati ad accelerare il lavoro e concluderlo il prima possibile”, scrivono in uno statement congiunto a fine riunione la cancelliera tedesca Angela Merkel, il governatore della Bce, Mario Draghi, il presidente francese Francois Hollande e i presidenti di Consiglio europeo e Commissione Donald Tusk e Jean-Claude Juncker, che hanno incontrato, su sua richiesta, il premier greco Alexis Tsipras al termine dei lavori di ieri del Vertice Ue.
Perché questo possa avvenire, il governo di Atene dovrà presentare “nei prossimi giorni” una lista di riforme, un’altra rispetto a quella già sottoposta a Bruxelles, che Merkel non esita a definire “non specifica”. Ora, insiste la cancelliera, ne serve una “completa, che indichi la possibilità nel contesto del programma di prendere misure adeguate, ad esempio sull’avanzo primario”. La formulazione della lista è “sotto la completa responsabilità” di Tsipras, ricorda Merkel e il presidente francese Hollande assicura che le misure “saranno valutate non rispetto al loro contenuto, che dipende completamente dalla Grecia, ma di quale saranno le loro conseguenze sul bilancio perché siano compatibili con gli impegni presi”. In sostanza, chiarisce ancora il presidente francese, “sta al governo greco dire cosa vuole fare e all’Eurogruppo valutare se le conseguenze sono compatibili con il programma che è stato esteso”, senza dimenticare che “se una riforma è soppressa un’altra deve essere presentata, filosofia che è stata ricordata e confermata”.
Ma nell’accordo del 20 febbraio, sottolinea la cancelliera “c’è una regola chiara” e cioè che “solo dopo solo dopo che sarà stata completata una valutazione positiva delle riforme possono essere sborsati prestiti”.
In ogni caso agire in fretta è soprattutto nell’interesse della Grecia. “Sappiamo che queste cose le avete già sentite”, ammette Merkel ma “nulla è successo, ora invece è stato detto chiaramente che deve succedere”. Tsipras, racconta la cancelliera, “ha assicurato che è pronto ad agire e noi gli abbiamo detto che ci fidiamo. Vediamo cosa succederà”. Sui tempi incalza anche il leader dell’Eliseo secondo cui ora “deve cambiare il ritmo” perché “troppo tempo è stato se non sprecato almeno lasciato andare e ora non c’è più tempo da perdere”. Anche perché “più si va veloci prima arrivano i soldi in aiuto al Paese”.
Per Tsipras in ogni caso il risultato della riunione è positivo. “Siamo più ottimisti”, dichiara lasciando il summit: “Penso – dice – che tutti abbiano deciso di confermare l’intenzione di fare del nostro meglio per superare le difficoltà greche prima possibile”.