“Faremo tacere tutti gli scettici”. Bruxelles chiede cambi di rotta, Parigi assicura che ci saranno e che si sta già lavorando per riportare il Paese laddove merita. Il primo ministro francese Manuel Valls incontra il collegio dei commissari e pranza con il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, per la prima volta da quando ha preso ufficio. Si parla di affari esterni, terrorismo, ma soprattutto di Francia e finanze francesi. Parigi non è in regola, ha il rapporto deficit/Pil al di là del 3% e la Commissione ha da poco concesso due anni in più per rispettare gli impegni. Ora bisogna fare in modo che nel 2017 sia tutto in regola.
“Abbiamo richiamato la Francia sulla necessità che il Paese ritorni all’interno del patto” e dunque all’interno dei parametri del deficit, sottolinea Juncker. “Noi rispetteremo gli impegni e le scadenze”, assicura Valls. Innanzitutto, tiene a precisare, “la Francia non ha chiesto esenzioni”. Se fosse stato così “pensate che Commissione e Consiglio avrebbero preso una decisione unanime su questo”? Ad ogni modo “La Francia ha avviato le riforme perchè ne abbiamo bisogno, e niente potrà interrompere le riforme che abbiamo avviato”. All’interno del governo, assicura ancora Valls, “siamo impegnati con le riforme, e procedermo senza indugi o incertezze”, perchè è stato preso un impegno e perchè “tutti devono rispettare le regole”. Una volta completato il processo di rinnovamento tutti, dentro e fuori il territorio francese, ne trarrano benefici. Valls è pronto a scommettere che “le riforme che abbiamo avviato saranno utili anche per l’Europa”.