L’Unione europea vuole lavorare con il nuovo governo israeliano per “rilanciare il processo di pace” e arrivare ad una “soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese”. È il messaggio che l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini invia a Benyamin Netanyahu dopo la sua conferma a primo ministro israeliano. “L’Unione europea – scrive Mogherini in una nota – è impegnata a lavorare con il governo che si sta formando per una relazione reciprocamente benefica e per il rilancio del processo di pace”.
Nella sua nota di commento alle elezioni israeliane, Mogherini non menziona lo Stato palestinese, tasto dolente su cui, in campagna elettorale, Netanyahu ha chiuso ogni spiraglio. “Non permetterò che sia creato uno Stato palestinese”, ha detto il leader del Likud, sostenendo che “chiunque acconsentirà alla creazione di un Stato palestinese non farà altro che offrire dentro lo Stato di Israele una base di lancio per gli attacchi dell’Islam radicale”. In ogni caso pochi giorni fa, nel nominare il diplomatico italiano, Fernando Gentilini come inviato speciale per il processo di pace in Medio Oriente, Mogherini aveva ricordato che il suo compito sarà “lavorare verso la ripresa dei negoziati significativi con l’obiettivo di raggiungere un accordo di pace globale basato su una soluzione a due Stati”.
L’Alto rappresentante sottolinea invece che quello che stiamo vivendo è “un momento cruciale, con molte minacce in tutto il Medio Oriente”. Per questo Bruxelles “sostiene fermamente una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese, nell’interesse del popolo israeliano, del popolo palestinese e di tutta la regione”, continua Mogherini, garantendo: “Siamo al vostro fianco, potete contare su di noi”.
Oggi più che mai, secondo il capo della diplomazia Ue, “serve una leadership coraggiosa da parte di tutti per arrivare ad una complessiva, stabile e praticabile soluzione ad un conflitto che ha già privato molte generazioni della pace e della sicurezza”. Adesso “è ora di voltare questa pagina”, insiste Mogherini che si dice “fiduciosa che potremo lavorare insieme con la comunità internazionale per una soluzione che garantisca pace e sicurezza in Medio Oriente”.
“La spirale senza fine di violenza deve finire. La campagna elettorale è finita e ora è il momento per Israele di adempiere ai suoi obblighi internazionali a proposito dei negoziati di pace e degli insediamenti”, incalza anche il gruppo dei socialisti e democratici al Parlamento europeo. “Ci aspettiamo che il nuovo governo – chiede il capogruppo Gianni Pittella – ponga fine alle politiche distruttive di paura interna e confronto esterno, che sono sfociate nel crescente isolamento internazionale di Israele e ad un circolo vizioso nelle relazioni con le autorità palestinesi”. Il nostro obiettivo, chiarisce Pittella rimane “la soluzione due popoli in due Stati con Gerusalemme capitale di entrambi gli Stati”.