Bruxelles – Per incentivare un consumo alimentare più sano tra i bambini gli Stati membri hanno accettato la proposta della Commissione europea di destinare 150 milioni di euro del fondo Ue al progetto “School fruit Scheme” tra il 2015 ed il 2016. Il progetto prevede la distribuzione di frutta e verdura nelle scuole e vuole raggiungere quei 12 milioni di bambini tra i 6 ed i 10 anni nei 25 Stati membri partecipanti.
Il progetto, già iniziato dal 2009, affronta il tema della nutrizione e ha un ruolo importante nella vita di tutti i giorni. E’ molto importante trasmettere questo messaggio anche ai bambini attraverso la promozione del consumo di una maggiore quantità di frutta e verdura sia per un motivo di alimentazione salutare, spiega la Commissione, ma anche per affrontare il problema dell’obesità infantile. In Italia come ci fa notare la strategia nazionale del Ministero delle politiche agricole “il problema dell’obesità tra i bambini ha acquistato un’ importanza crescente perché ha implicazioni dirette sul bambino stesso ma anche rappresenta un fattore predittivo di obesità in età adulta”.
Come negli anni precedenti, i paesi che hanno deciso di partecipare al programma sono 25, tra cui anche l’Italia che vi destinerà quasi 27 milioni di euro. Regno Unito Finlandia e Svezia invece si tengono fuori dal progetto.
“Il programma educativo stanzia una cifra che, se usata bene, permetterebbe di supportare in maniera concreta una serie di iniziative per incoraggiare un’alimentazione equilibrata nei bambini proprio nella fase in cui formano le loro abitudini alimentari, dai 6 agli 11 anni”. E’ quanto afferma Marco Zullo, europarlamentare del Gruppo Efdd-Movimento 5 Stelle, che ha seguito lo sviluppo del programma in commissione agricoltura del Parlamento Europeo.
“Amministrazioni locali e scuole, questa volta, devono fare la propria parte – esorta Zullo – Sì, anche le scuole hanno le loro colpe, perché troppo spesso, in passato, è accaduto che le amministrazioni comunali non fossero al corrente dell’adesione della scuola al progetto e il servizio di ristorazione già predisposto avesse continuato ad offrire il proprio servizio, diventando di fatto un doppione e generando sprechi per l’amministrazione pubblica e per i cittadini. Caro ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, non è forse ora di dare una bella strigliata alle sue amministrazioni per promuovere davvero il consumo consapevole e la sostenibilità?”.