La costituzione di un esercito europeo non è un progetto a breve termine ma soltanto un’idea da tenere in considerazione per il futuro. Jean-Claude Juncker aggiusta il tiro delle dichiarazioni fatte la settimana scorsa. “Non volevo aprire un dibattito, l’ho aperto senza volerlo e mi sono trovato a doverne discutere anche al Parlamento europeo”, ha spiegato il presidente della Commissione intervenendo all’incontro “La nostra Europa: presiedere la Commissione – Governare l’Europa”. “Ho concesso un’intervista al giornale tedesco Die Welt am Sonntag, e il giornalista mi ha chiesto se fossi favorevole o meno alla costituzione di un esercito europeo e io ho detto che lo sono, perché lo sono sempre stato”, ma “non per questo volevo lanciare questa idea” nell’immediato e farla inserire nell’agenda delle istituzioni Ue, soprattutto “non in questo momento di forti tensioni con la Russia”, ha spiegato Juncker.
Il dibatto, ha continuato il presidente, “risale al 1950 ed è morto nel 1954, cioè quando sono nato io”. Insomma per Juncker l’esercito europeo “non è un progetto a breve termine, ma solo una questione che si deve affrontare quando si parla di futuro e di sicurezza”. “Io l’ho detto”, ha concluso, “perché all’Europa servirà per essere completa, ma non era una strategia per aprire un dibattito, anche se tutti dicono il contrario”.