Bruxelles – La risposta alle domande energetiche dell’Europa passa anche attraverso la soluzione della crisi libica. Parola di Sandro Gozi, sottosegretario agli Affari europei. La Libia finora è stata vista come territorio chiave per la stabilità della regione e per le questioni di immigrazione, ma “i flussi energetici e quelli migratori sono coincidenti”. Giovedì a Bruxelles i capi di Stato e di governo dell’Ue terrano il vertice del Consiglio europeo per discutere anche di energia, ribadendo l’importanza di fare del Mediterraneo un hub strategico, in particolare per il gas, nell’ambito della strategia di cooperazione regionale. Ma com’è possibile cooperare con la Libia, in questo momento? “Oggi l’obiettivo è insistere per mettere tutte le parti attorno a un tavolo, e gli sforzi continuano in questo senso” in Europa, premette Gozi. “Poi una volta che i libici coopereranno potremo cooperare con loro”. Intanto l’Ue guarda alla Tunisia, altro partner dell’Africa del nord, Paese confinante della Libia. Il consiglio Ue-Tunisia tenuto accanto alla riunione del consiglio Affari generali ribadisce l’importanza delle relazioni bilaterali, e contribuisce a rispondere a quelle strategie – anche energetiche – che l’Ue si è fissata.
Resta però la preoccupazione per le partenze dalle coste libiche, e Gozi non lo nasconde. “Se le statistiche verranno confermate gli afflussi aumentaranno in questo periodo dell’anno”. L’Italia per questo motivo incalza i partner europei. Serve “un salto di qualità” nell’impegno per la gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo. Una richiesta rinnovata dallo stesso Gozi in consiglio Affari generali. Rafforzamento del ruolo dell’agenzia Frontex e maggiori risorse per l’operazione Triton le due priorità su cui lavorare. “Lavoriamo”, assicura Gozi.