Il governo greco garantisce “che le promesse elettorali verranno rispettate”, ma questo deve avvenire “nell’arco temporale della legislatura”. Dunque, se si dovesse sospendere per un periodo il programma di Syriza, “per la fiducia dei nostri partner europei lo faremmo”. Il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis, dal Workshop Ambrosetti di Cernobbio, cerca di rassicurare allo stesso tempo i partner europei e i sostenitori del governo di Alexis Tsipras.
Sul programma di riforme da presentare a Bruxelles, il ministro annuncia che la speranza è “di arrivare prima del 20 aprile a definirlo”. Poi torna a parlare dell’idea di legare alla crescita dell’economia greca il rendimento dei titoli di Stato emessi da Atene. “Noi proponiamo ai nostri partner non solo di pagare il valore nominale dei titoli, ma anche un surplus legato al tasso di crescita” del Pil ellenico.
Varoufakis ha anche lanciato un appello alla Banca centrale europea, vista le difficoltà economiche che sta vivendo lo Stato ellenico. “Stiamo affrontando la stessa una situazione analoga a quella del 2012 e sarebbe bene se la Bce mostrasse la stessa flessibilità” di allora. Per questo l’auspicio è che “questo governo non venga trattato diversamente dal precedente” guidato dal popolare Antonis Samaras. Varoufakis ricorda infatti che quando “nell’estate del 2012” l’esecutivo di allora “aveva aumentato il limite delle emissioni di titoli di Stato, il governatore Mario Draghi aveva affermato che la Bce avrebbe fatto tutto quello che serviva”.