Bruxelles – Sia ad Atene sia a Bruxelles c’è “la volontà politica di trovare presto una soluzione per i nostri problemi comuni”, e se c’è la volontà politica “tutto è possibile”. Alexis Tsipras, arrivando a Bruxelles per un incontro con i vertici di Parlamento e Commissione, si è detto “ottimista”, ma allo stesso tempo ha mostrato di non voler cedere del tutto alle richieste dell’Europa. “Per la Grecia non devono esserci solo obblighi, obblighi e obblighi”, ma “anche aiuto e solidarietà”, ha affermato dopo l’incontro, durato circa un’ora, con il presidente del Parlamento Martin Schulz, che definisce “un buon amico della Grecia”. Quello del debito ellenico per Tsipras “non è un problema solo della Grecia”, ma “di tutta l’Europa”, ed è quindi “nell’interesse dell’Europa trovare una soluzione”. “Noi stiamo già facendo la nostra parte”, ha aggiunto, “e quello che ci aspettiamo è che i nostri partner facciano altrettanto”. “Ho speso il 90% del mio tempo a pensare soluzioni di breve periodo per giungere a un compromesso”, ha affermato ancora riferendosi all’accordo per l’estensione del programma di 4 mesi raggiunto all’Eurogruppo del 20 febbraio, ma adesso che questo accordo è stato raggiunto “è tempo di cominciare a pensare al futuro”, perché altrimenti “con una disoccupazione tanto elevata non ci sarà un futuro”.
Le cose però al momento però non stanno andando certo per il verso giusto. “Non sono soddisfatto degli sviluppi delle ultime settimane, non credo che abbiamo fatto progressi sufficienti”, ha dichiarato Jean-Claude Juncker all’arrivo del premier greco, aggiungendo comunque di “escludere totalmente un fallimento” delle trattative, una cosa che “non voglio”, visto che “questo non è il momento delle divisioni ma di essere uniti”. Il presidente della Commissione ha definito quello di oggi un “incontro decisivo”, in cui l’esecutivo “farà delle proposte”, e poi cercherà “di spingere nella direzione di una conclusione di successo” della trattative. “Vogliamo essere di aiuto”, ha assicurato Juncker, che però ha precisato di non essere il “major player” in questa partita in quanto “le decisioni devono essere prese dall’Eurogruppo”.
Bocche cucite sui contenuti della riunione e alla fine dell’incontro il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas, si è limitato a dire che c’è stata una “discussione costruttiva”, in cui Juncker e Tsipras “hanno concordato che la situazione è seria e che servono progressi veloci”. I due si sono anche accordati per lavorare in stretto contatto per usare al meglio i fondi europei “allo scopo di creare lavoro e crescita in Grecia e per risolvere la crisi umanitaria”, ha aggiunto il portavoce che ha spiegato che alla task force della Commissione, già in piedi, se ne aggiungerà una greca “guidata da una figura di alto livello delle istituzioni, probabilmente un ministro”, ma al momento “non ci sono cifre o numeri da dare”. Ambienti dell’esecutivo comunitario fanno capire però che a Bruxelles c’è un certo fastidio per l’insistenza con cui il governo di Tsipras sta puntando sulla questione dei danni di guerra da chiedere alla Germania.
“Viviamo in tempi difficili”, aveva affermato Schulz in mattinata nella conferenza stampa col premier greco, sottolineando che “ci sono delle tensioni all’interno dell’Eurogruppo, tra alcuni Stati e la Grecia”, tensioni e “fraintendimenti” che “devono e possono essere superati”. Da parte sua “il Parlamento europeo si impegnerà affinché possono essere mobilitati i soldi dell’Iniziativa giovani così da rispondere al problema della disoccupazione giovanile in Grecia”, ha assicurato Schulz che ha anche detto di aver dato la sua disponibilità “a lavorare per la creazione di una piano di investimenti specifico per la Grecia, che dovrebbe essere pronto possibilmente a giugno”.