Bruxelles – La crisi siriana ha comportato un altissimo numero di profughi e di morti, e in occasione del quarto anniversario dal suo inizio il commissario per gli Aiuti umanitari Christos Stylianides ha sottolineato come “la situazione sta peggiorando di giorno in giorno”, con “12,2 milioni di persone bisognose di assistenza immediata, vale a dire circa un terzo in più di un anno fa”. Il commissario ha poi aggiunto che “raggiungere queste persone sta diventando sempre più difficile a causa dei combattimenti, e per il fatto che le parti in conflitto non riescono a rispettare il diritto umanitario internazionale”.
Tra le persone che necessitano degli aiuti, 4,8 milioni sono molto difficilmente raggiungibili perché vivono in aree dove gli scontri sono più violenti. Il conflitto siriano ha innescato la peggiore crisi umanitaria del pianeta dalla seconda guerra mondiale, la richiesta di aiuti è in continuo aumento, un’intera generazione di bambini sta crescendo esposta ad un clima di guerra e di violenza, privata dei beni primari inclusa l’educazione.
“La situazione sanitaria sta peggiorando a causa della scarsità di forniture mediche, e la tragica conseguenza è il ritorno di malattie un tempo credute debellate, come la poliomielite e la tubercolosi. Vi è oltretutto una carenza di personale medico che, bersaglio molto spesso dei gruppi armati, è costretto a fuggire dal Paese”, ha detto Stylianides, che ha aggiunto: “Oltre 3,8 milioni di profughi hanno cercato rifugio nei Paesi vicini, mettendo a dura prova le comunità ospitanti, la cui generosità non può che essere lodata. I rifugiati devono continuare ad essere protetti, e ho fiducia nel fatto che i governi ospitanti rispetteranno pienamente i loro impegni internazionali”.
Dall’inizio della crisi l’Ue ha mobilitato più di 3,35 miliardi di euro per il soccorso e l’assistenza, e ha rinnovato il suo appello alle parti in conflitto per permettere l’accesso degli aiuti umanitari. L’avanzata dello Stato islamico in Siria ha avuto gravissime ripercussioni sui civili, pesantissime sono le violazioni dei diritti umani. Negli scontri sono stati distrutti ospedali da campo, scuole, servizi idrici e di rifornimento elettrico. I civili continuano ad essere le principali vittime della guerra: stupri, violenze, rapimenti, sfollamenti, bambini reclutati, esecuzioni sommarie e bombardamenti sono diventati cosa comune.