Roma – “L’euro sopravvivrà solo se si va verso l’unione politica, oltre a quella finanziaria”. Lo dichiara il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, intervenendo al centro studi Ispi di Milano a un convegno sulle vie d’uscita dalla crisi. “Dobbiamo aumentare l’ambizione” spiega Padoan, secondo il quale servono politiche orientate alla mutualizzazione dei debiti pubblici, all’integrazione nel mercato unico e sul fronte della fiscalità. “Dopo la crisi serve una nuova agenda di medio termine”, sintetizza il titolare di Via XX Settembre, e ricorda che c’è già stato, rispetto al 2010, un rafforzamento dell’integrazione europea. Segno, ritiene, che “l’Europa ha l’energia e la visione per rafforzarsi”.
Sulla situazione italiana, Padoan si dice “moderatamente ottimista”. Sottolinea che “l’Italia sta ricevendo più fiducia dai mercati, e lo spread lo dimostra”. Inoltre, “c’è più fiducia dalla Ue” e, “la cosa più importante, anche imprese e famiglie stanno cominciando ad avere di nuovo fiducia”. In altre parole, “l’ambiente macroeconomico sta migliorando”, e questo fa dire a Padoan che “il 2015 sarà un anno di crescita positiva”. Una crescita che “resisterà se le riforme” che il governo sta mettendo in campo “aumenteranno la loro portata”.
Padoan interviene anche sulla partita tra Atene e le istituzioni europee. “La ‘Grexit’ è l’approccio sbagliato”, dice, quello “giusto è una soluzione difficile ma fattibile per un’Eurozona più forte, con la Grecia all’interno”. La linea da seguire, secondo il ministro, è puntare sulla “proroga dell’attuale programma, con una revisione finale”. Per usare le stesse parole del governo greco, Padoan parla di “un ponte per un contratto a medio termine”, che fornisca “il tempo per implementare le riforme necessarie in Grecia”.