È stato un incontro “amichevole, molto informale e affettuoso” quello tra il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e il presidente del Ppe Joseph Daul. Lo riferisce a Eunews Deborah Bergamini, responsabile comunicazione di Fi, che ha partecipato al pranzo che l’ex Cavaliere ha organizzato a Palazzo Grazioli. Come dimostra questo Tweet
https://twitter.com/DeborahBergamin/status/576016538597269504
Daul “si è congratulato con Berlusconi” per la sentenza che ha confermato l’assoluzione nel processo Ruby, racconta ancora la parlamentare forzista.
Il massimo esponente dei popolari europei si è recato a Roma con uno scopo preciso: verificare lo stato del centrodestra italiano. “La situazione del centrodestra è stata al centro della discussione”, spiega Bergamini, che riferisce le parole di Daul: “non ci frammentiamo, ma raccogliamoci e troviamo una sintesi perché solo uniti si vince”.
E sul problema di tenere insieme una coalizione con la Lega di Matteo Salvini, schierata su posizioni molto antieuropeiste, il presidente del Ppe cosa ne pensa? Secondo la deputata, la questione non è stata all’ordine del giorno. Daul “è abituato a vederci alleati della Lega”, sostiene, e “non è che fuori dall’Italia ci sia tutta questa attenzione e informazione” sulle campagne di Salvini
Contro Bruxelles. La spiegazione appare un po’ forzata. Probabilmente, a prevalere è il senso di pragmatismo, la consapevolezza che senza il Carroccio, visti i sondaggi attuali, il centrodestra sarebbe condannato a una sconfitta alle prossime elezioni regionali di maggio. Tema a cui il presidente del Ppe si è dimostrato molto interessato.
L’invito a ricucire è stato alcentro anche degli incontri di Daule con gli altri partiti italiani della famiglia popolare. Per il vicesegretario vicario dell’Udc Antonio De Poli, si tratta di “unire le forze moderate che si riconoscono nei valori del popolarismo europeo”. Difficilmente conciliabili, però, con le posizioni leghiste. Infatti, De Poli aggiunge che “bisogna lavorare per creare un’alternativa al populismo e porre le condizioni per il rassemblement dei moderati”.
Stessa questione posta dall’esponente di Ncd Fabrizio Cicchitto. “Berlusconi non si illuda di poter tenere insieme noi e Salvini”, ammonisce, lanciando a Berlusconi un invito a “scegliere”. Tanto più che, dopo l’espulsione del sindaco di Verona Flavio Tosi dalla Lega – colpevole proprio di una eccessiva apertura ai partiti centristi –, Cicchito ritiene che si sia aperta “un’occasione”. E si chiede “Forza Italia con chi sta: con i moderati e riformisti e appoggia Tosi, come noi, o va con gli estremisti?”. Un rebus difficile da sciogliere, ma la cui soluzione dovrà arrivare in tempi brevi, perché le amministrative sono ormai alle porte.
Gli altri temi trattati da Daul nell’incontro con Berlusconi riguardano “la situazione internazionale e l’economia europea”, riferisce ancora Bergamini. Come del resto ha confermato anche il vicepresidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani su Twitter
Terrorismo,fondamentalismo islamico,centrodestra in Italia,situazione economica,Ue al centro del colloquio Berlusconi @JosephDaul
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) March 12, 2015
Alle crisi in Ucraina e Libia è stata dedicata una attenzione particolare. Qui “la posizione è ampiamente condivisa in Europa”, sottolinea Bergamini, anche con i socialisti: sostegno a un governo di unità nazionale libico, lotta al terrorismo e rispetto degli accordi di Minsk nella crisi tra Kiev e Mosca. Su quest’ultimo punto, nonostante la fraterna amicizia con Putin, anche Berlusconi ha condiviso con Daul la fermezza verso la Russia, e i due “hanno elogiato il ruolo svolto dalla Cancelliere tedesca Angela Merkel” per arrivare all’intesa firmata in Bielorussia.