“La provocazione reciproca è quello di cui non abbiamo bisogno”. Così il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, a proposito di Grecia nel corso della chat tenuta con il pubblico su Facebook. Tante le domande rivolte al tedesco, con la Grecia tra i temi caldi. Un invito alla calma e alla moderazione per tutti, ma soprattutto per Atene, dopo che il primo ministro Alexis Tsipras è tornato a invocare la riparazione dei danni di guerra prodotti dalla Germania nazista. Nel difficile negoziato greco – oggi cominiciato a livello tecnico, con rappresentanti di Atene e istituzioni a Bruxelles – “abbiamo bisogno di cooperazione”, e ciò implica che “quello di cui non abbiamo bisogno sono provocazioni”. Un principio “valido per entrambe le parti”, sottolinea Schulz. “C’è una forte volontà di aiutare la Grecia, e mi auguro che il governo greco lo capisca”. Una Grexit, l’uscita del Paese ellenico dalla zona Euro, “non è un’opzione”, ribadisce.
Il presidente del Parlamento europeo decide di rispondere a un’altra questione spinosa: il caso Front National. “Mi sono rivolto alle autorità europee e nazionali per verificare l’uso delle risorse destinate al pagamento degli assistenti di FN: se ci sono stati abusi le risorse dovranno essere rimborsate”, e quindi restituite. Diverso il caso di eventuali infrazione del diritto francese. In quel caso “spetta al sistema di giustizia nazionale occuparsi del caso”.
Infine la questione giovanile, “la nostra sfida più grande”, come la definisce Schulz. Occorre fare di tutto per creare lavoro, e qui tutto o quasi è nelle mani dei governi. “Credo che i giovani debbano poter trovare lavoro dove vivono”, dunque nel loro Paese d’origine. “La libertà di movimento deve essere un privilegio, non un obbligo”, sostiene Schulz. Per questo motivo nel piano per gli investimenti “dobbiamo collegare gli investimenti al sostegno per l’occupazione giovanile”, costringendo il mondo delle imprese alla proprie responsabilità. “Il modo in cui molti tirocinanti sono trattati è vergognoso”, denuncia Schulz. “Chi lavora bene deve essere pagato adeguatamente, e l’apprendistato non deve essere sfruttato per selezxionare forza lavoro a basso costo”.