Di fronte alla crisi ucraina, Unione europea e Stati Uniti, devono rimanere uniti e continuare a mantenere alta la pressione su Mosca. È la linea su cui si sono trovati d’accordo Barack Obama e Donald Tusk in occasione della visita del presidente del Consiglio europeo a Washington. Dalla minaccia terroristica, alla situazione in Libia, fino all’accordo di libero scambio tra Ue e Usa: diversi i temi all’ordine del giorno nel corso del bilaterale tra i due, ma a tenere banco soprattutto le relazioni con la Russia. “I nostri avversari con l’uso della propaganda, atti di violenza e violazione della sovranità dei nostri vicini sono determinati a indebolire le fondamenta della comunità politica del mondo occidentale”, descrive la situazione Tusk. “Possiamo vedere con chiarezza – dice – che stanno cercando di dividerci, sia all’interno dell’Europa che tra Europa e America”. Ma “solo se siamo uniti – continua rivolto a Obama – saremo capaci di fermare la politica aggressiva della Russia contro i suoi vicini” e “so già che siamo uniti nella necessità di una piena implementazione degli accordi di Minsk e nella nostra determinazione a mantenere le sanzioni contro la Russia fino a che questo sarà fatto”.
Dello stesso avviso l’inquilino della Casa Bianca. “I nostri nemici, che usano la propaganda contro di noi, commettono un atto di violenza e violano la sovranità dei nostri vicini”, sottolinea anche Obama secondo cui proprio per questo “dobbiamo restare uniti, perché divisi si perde. Ne sono convinto”. Unità “che siamo stati in grado di mantenere rispetto alle sanzioni”, sottolinea il presidente americano e che deve continuare ad esistere perché “noi tutti siamo impegnati a sostenere i principi di base della sovranità e integrità territoriale che sono state minacciate dall’aggressione russa”. Obama sottolinea anche che gli Usa hanno “molto apprezzato il lavoro svolto dalla cancelliera Angela Merkel e dal presidente Francois Hollande per stabilizzare gli accordi di Minsk”. Ora, però, occorre fare ogni sforzo per aiutare l’implementazione dell’intesa perché “sappiamo per esperienza degli ultimi anni che senza una forte attività di monitoraggio, queste intese divengono prive di significato”.