“L’italia contribuirà al Piano Juncker con una iniziativa di Cassa depositi e prestiti per 8 miliardi di euro”. L’annuncio arriva dal presidente del Consiglio via Twitter
Italia contribuirà a Piano @JunckerEU con iniziativa di Cassa Depositi e Prestiti per 8 miliardi di euro @PCPadoan #lavoltabuona #crescita
— Matteo Renzi (@matteorenzi) March 10, 2015
Il premier rompe la riserva sull’importo dopo che il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan aveva dichiarato a Bruxelles, più genericamente, che il governo sta “vagliando l’ipotesi di seguire l’orientamento di altri Stati”. Sono Francia e Germania i paesi a cui il titolare di Via XX Settembre si riferiva. Il ministro dell’Economia Tedesco, Wolfgang Schaeuble, aveva già dato la disponibilità a fine gennaio, mentre è di ieri la notizia del contributo francese. Anche la Spagna ha già promesso di aderire all’iniziativa con 1,5 miliardi.
Intanto, oggi arriverà il via libero politico al Fondo europeo per gli investimenti strategici, secondo quanto dichiarato dal ministro delle Finanze Lettone Janis Reirs, nella veste di presidente di turno del consiglio Ecofin, che si sta riunendo oggi a Bruxelles. Solo con i contributi annunciati da Germania, Francia, Spagna e Italia, il Piano Juncker ha già raggiunto 25,5 miliardi di finanziamento dai Paesi membri, superando la quota 16 prevista dalla Commissione Ue per generare un effetto leva e raggiungere 315 miliardi.
Perché la leva funzioni, però, “il processo di selezione dei progetti non deve essere politicizzato – ammonisce Schaeuble – altrimenti non ci sarà alcun coinvolgimento del settore privato che resta il nostro obiettivo”.
A Berlaymont regna però l’ottimismo. Il commissario per la Crescita Jyrki Katainen, commentando la notizia proveniente da Roma, sottolinea che “la palla sta girando, l’Italia è il quarto Paese membro a promettere un significativo contributo al nostro Piano di investimenti per l’Europa. Sono felice che gli Stati membri mettano i soldi dove annunciato, aiutandoci a fare la parte più grande del piano e a creare lavoro e crescita duratura in Europa”.