Via libera del consiglio Ecofin al regolamento per il Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis), lo strumento di finanziamento del piano per gli investimenti della Commissione europea. I ministri economici dei Ventotto hanno raggiunto l’accordo politico confermando le impostazioni proposte dall’esecutivo comunitario. Due gli elementi chiave del compromesso raggiunto: il fondo con le sue riserve e la gestione dello stesso. Quanto al primo punto, il fondo Feis sarà costituito da 21 miliardi di euro, di cui 16 miliardi di garanzie dal bilancio pluriennale dell’Ue e cinque miliardi dalla Bei. Per agevolare il pagamento di garanzie potenziali, un fondo di garanzia sarà costituito gradualmente in modo da raggiungere otto miliardi di euro da qui al 2020. Sempre in linea con le proposte della Commissione, i ministri Ecofin hanno stabilito che il finanziamento europeo avverrà principalmente attraverso lo spostamento di garanzie dai programmi per la ricerca (Horizon 2020) e per le grandi reti infrastrutturali (il fondo Cef, per le connessioni energetica, digitale e dei trasporti).
Per quanto riguarda la gestione del fondo Feis, i ministri economici dei Ventotto hanno deciso una struttura duale costituita da un comitato esecutivo (steering board) e un comitato per gli investimenti (investment committee). Il comitato esecutivo – con membri provenienti solo da Bei e Commissione Ue – sarà responsabile della definizione della strategia, della politica per gli investimenti e del profilo di rischio. Sarà responsabile delle lineeguida per l’uso delle garanzie Ue. Il comitato per gli investimenti sarà l’organismo responsabile per la selezione dei progetti da finanziare attraverso il fondo Feis. Formato da otto esperti indipendenti e un direttore, prenderà decisione a maggioranza semplice, ma ogni progetto sostenuto dal fondo Feis avrà bisogno dell’approvazione della Bei.
Soddisfatto il commissario per la Crescita e gli investimenti, Jyrki Katainen. “Mi congratulo con la presidenza lettone per la rapidità e la bravura nei negoziati in Consiglio. Raggiungendo un accordo sul regolamento per il fondo Feis in meno di due mesi gli Stati membri hanno dimostrato il impegno”. A detta di Katainen questo impegno è evidenziato anche dal contributo nazionale che Francia, Germania, Italia e Spagna hanno già annunciato. “Dimostra la condivisione della necessità di rilanciare gli investimenti”.
Il fatto che a oggi sia arrivato l’annuncio di partecipazione dei quattro maggiori Paesi della zona Euro “non significa niente, non esclude il fatto che altri possano partecipare”, magari anche se sprovvisti di moneta unica, dice il finlandese a chi domanda di eventuali impegni del Regno Unito. “Non ho ancora alcuna promessa, ma credo che altri Paesi siano interessati a partecipare”. Ora, conclude Katainen, restano due cose da fare: i negoziati con il Parlamento e il lavoro tecnico-giuridico in Commissione. “Stiamo lavorando con la direzione generale Concorrenza per definire meglio come trattare il contributo al fondo per quanto riguarda gli aiuti di Stato”.