Anche l’Eurogruppo promuove l’Italia. Le misure varate vanno bene, ora le sfide che attendono il nostro Paese sono due: continuare lungo il cammino intrapreso “accelerando sforzi di riforme e consolidamento” e “far sì che che la crescita che cominciamo a vedere si consolidi”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, al termine dell’Eurogruppo. Un Eurogruppo, tiene a sottolineare, dove “è stato confermato” che le misure che abbiamo annunciato sono state attuate e che hanno rispettato l’obiettivo di correzione strutturale del deficit dello 0,3%”. Qualche piccolo richiamo ci arriva però dalla Banca centrale europea. “Nessun Paese dell’Eurozona ha fatto osservazioni sulla situazione di altri Paesi”, spiega il titolare del Tesoro, ma il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso del dibattito sulle decisioni della Commissione europea sulle leggi di stabilità, ha richiamato la necessità di rispettare la regola del debito. Una regola, quella di riduzione del debito pubblico (taglio di un ventesimo l’anno per chi ha un livello superiore al 60%), che ci vede chiamati in causa dato che l’Italia ha il secondo debito pubblico più alto dell’Eurozona dopo quello greco. “Ma è stato ricordato alla Bce che l’attuazione letterale delle regola per l’Italia sarebbe impossibile”, e dunque siamo a posto. Per ora. Perchè l’Italia beneficia delle nuova comunicazione sulla flessibilità che riconosce le condizioni eccezionali (recessione e bassa inflazione), ma una volta terminata la congiuntura sfavorevole dovremo tagliare oltre tre punti di Pil l’anno. Serviranno, detto in altri termini, manovre da oltre 40 miliardi di euro l’anno.
Ma Padoan intanto raccoglie i successi di oggi, vale a dire l’Eurogruppo che conferma le decisioni della Commissione e che aprono la strada all’approvazione di domani in sede Ecofin. L’Italia fa le riforme, e le fa bene: questo il messaggio che Padoan può spendere una volta di più. “Abbiamo dimostrato che sappiamo fare aggiustamenti strutturali e riforme importanti”.