Affrontare la questione dei migranti che sbarcano a migliaia sulle coste dell’Unione europea per fuggire a guerra, terrore e povertà, “non è soltanto un compito dell’Europa: è una responsabilità che condividiamo”. È il messaggio che Federica Mogherini, ha voluto lanciare intervenendo al suo primo Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in qualità di Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea. “Non possiamo lasciare che il Mediterraneo, la culla della civiltà millenaria, diventi un cimitero per decine di migliaia di persone innocenti”, ha sottolineato Mogherini,spiegando: “Con i colleghi responsabili per Affari interni e Immigrazione stiamo promuovendo una cooperazione più forte tra gli Stati membri dell’Ue per trovare soluzioni politiche e operative e prevenire ulteriori tragedie”.
Ma l’Europa senza aiuti non ce la può fare: “Da soli – ha ammesso Mogherini – non avremo mai successo”. Eppure questa per l’Ue è una sfida centrale. “Coesione sociale, solidarietà, protezione della vita umana sono valori al cuore del progetto europeo”, ha fatto notare l’Alto rappresentante secondo cui “questo è un test che l’Unione europea non può fallire”. Ma non soltanto con le sue forze. I Paesi della regione, ha ricordato, “stanno già facendo uno sforzo che richiede già tutto il nostro supporto internazionale, a cominciare da Giordania, Libano, Turchia, Tunisia e molti Paesi Ue”. Al Consiglio di Sicurezza Onu Mogherini ha garantito: “Noi stiamo facendo la nostra parte e faremo anche di più” ma, ha chiesto, “abbiamo bisogno che tutti i Paesi sostengano la sfida” perché trovare una soluzione alla questione immigrazione “è un interesse comune e un dovere morale comune”.
Il fenomeno, ha continuato Mogherini, “va affrontato sotto molte diverse prospettive: aiuto internazionale, gestione delle crisi, controllo delle frontiere, integrazione, inclusione sociale”. Tutti temi che “devono essere effettivamente affrontati”, ma senza dimenticare una cosa: “Questa è una questione di vite umane, di salvare vite umane”. Tra i doveri c’è dunque quello di “provvedere ai bisogni dei rifugiati e dei richiedenti asilo” e molto, ha continuato il capo della diplomazia Ue, resta da fare per garantire che questi “siano ben accolti nelle nostre società”: tutti, secondo Mogherini “dovrebbero ricevere un’opportunità di perseguire la loro felicità e di contribuire allo sviluppo delle loro nuove comunità”.